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Dragon Ball: Le Origini di una Leggenda del Manga

Quando si parla di Dragon Ball, è impossibile non pensare alla rivoluzione che ha portato nel mondo del manga e dell’animazione giapponese. Akira Toriyama ha dato vita a un’opera che, pur essendo partita con una vena fortemente umoristica e avventurosa, è riuscita a evolversi in un’epopea epica capace di segnare intere generazioni.

Le radici di un capolavoro

Pubblicato per la prima volta il 20 novembre 1984 sulle pagine di Weekly Shōnen Jump, Dragon Ball nasce come un’opera ispirata al classico della letteratura cinese Il viaggio in Occidente. Toriyama, già noto per Dr. Slump, riprende l’archetipo del viaggio dell’eroe e lo reinterpreta in chiave moderna, inserendo elementi di arti marziali, comicità slapstick e fantasia.

La storia segue le avventure di Son Goku, un bambino dalla forza straordinaria e dalla coda di scimmia, che vive in totale isolamento finché non incontra Bulma, una ragazza in cerca delle leggendarie Sfere del Drago. Da quel momento, la sua vita cambia radicalmente: inizia un viaggio  alla ricerca delle leggendarie Sfere del Drago, capaci di evocare il drago Shen Long ed esaudire qualsiasi desiderio. Goku possiede una di queste sfere, un ricordo del suo defunto nonno Son Gohan. Insieme a nuovi compagni, tra cui il guerriero Yamcha e i mutaforma Oolong e Pual, si scontra con il malvagio Pilaf, che tenta di impossessarsi delle sfere. Il piano di Pilaf fallisce quando Oolong, con una richiesta bizzarra, riesce a interrompere l’invocazione del drago. Durante la fuga, Goku rivela un lato inaspettato: con la luna piena, si trasforma in uno scimmione gigantesco!

Dopo questa avventura, Goku si allena con il Genio delle Tartarughe e partecipa al Torneo Tenkaichi insieme a Crilin. Pur arrivando in finale, viene sconfitto da Jackie Chun (il Genio travestito), che vuole evitare che i suoi allievi si sentano già arrivati.

Goku riparte alla ricerca della sua Sfera a quattro stelle e si scontra con l’esercito del Red Ribbon, un’organizzazione criminale che vuole le sfere per soddisfare il desiderio del loro capo, il nano Mister Red. Dopo uno scontro con il temibile killer Tao Pai Pai, Goku si rafforza scalando l’Obelisco di Balzar e allenandosi con l’eremita che lo abita. In seguito, riesce a distruggere l’intero esercito nemico.

Dopo tre anni, Goku partecipa a un nuovo Torneo Tenkaichi e affronta il potente Tenshinhan, ma viene sconfitto solo per un caso sfortunato. Poco dopo, un misterioso assassino uccide Crilin e ruba la sua Sfera del Drago. Si scopre che dietro tutto c’è il demone Al Satan, risvegliato da Pilaf. Goku, dopo essersi sottoposto a un nuovo estenuante allenamento, riesce a sconfiggerlo, ma il demone, prima di morire, genera un erede: Junior.

L’ultimo Torneo Tenkaichi segna lo scontro finale tra Goku e Junior, con il primo che trionfa e diventa il campione. Dopo il torneo, Goku parte con Chichi, la ragazza che aveva promesso di sposare.

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Evoluzione narrativa e stilistica

La prima parte del manga è caratterizzata da un tono leggero e avventuroso, con una forte componente umoristica. I tornei di arti marziali, le gag demenziali e l’uso del nonsense sono marchi di fabbrica dell’autore, che riesce a bilanciare perfettamente azione e comicità. Tuttavia, con l’introduzione di antagonisti più minacciosi, come il Gran Demone Piccolo, Dragon Ball inizia a mutare. L’elemento comico lascia progressivamente spazio a uno stile più maturo, con combattimenti sempre più spettacolari e una posta in gioco più alta.

L’opera è fortemente influenzata dai film di kung-fu e dai miti giapponesi e cinesi, ma Toriyama riesce a dare un’impronta personale grazie al suo tratto inconfondibile, caratterizzato da linee pulite, espressioni esagerate e un dinamismo straordinario. La costruzione delle tavole e il ritmo narrativo sono elementi che rendono la lettura scorrevole e avvincente, un aspetto che ha contribuito in modo determinante al successo globale del manga.

Il successo e le edizioni

Dopo 11 anni di serializzazione ininterrotta, Toriyama, stremato dalla pressione costante, decise di concludere la serie nel 1995. Con 519 capitoli raccolti in 42 volumi tankōbon, Dragon Ball è diventato uno dei manga più venduti di tutti i tempi. Nel corso degli anni, sono state pubblicate diverse edizioni, tra cui la kanzenban nel 2002, che offriva un finale leggermente rivisitato e illustrazioni migliorate, e la Full Color Edition tra il 2013 e il 2016, che permetteva di apprezzare l’opera in una veste cromatica inedita.

Un’eredità immortale

Non si può parlare di Dragon Ball senza riconoscerne l’impatto culturale. Ha ispirato numerosi mangaka, ha dato vita a una delle saghe animate più iconiche di sempre e ha contribuito a rendere il genere shōnen ciò che è oggi. La sua formula di crescita del protagonista, la presenza di tornei, nemici sempre più potenti e l’idea dell’allenamento costante sono diventati tratti distintivi del genere, ripresi da opere shonen più moderne.

Alla fine, Dragon Ball non è solo un manga: è una leggenda che continua a vivere attraverso nuove generazioni di lettori e spettatori. E il merito è tutto di Akira Toriyama, che con semplicità, ironia e un’innata capacità di raccontare storie ha regalato al mondo un’opera destinata a non tramontare mai.

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