Il mondo di Dragon Ball non smette mai di sorprenderci. Proprio nel giorno in cui si celebra il quarantennale del manga, il franchise continua a reinventarsi e a lasciare il segno in modi sempre nuovi. Nel 2024, con il debutto di Dragon Ball Daima, l’entusiasmo per l’opera del mai abbastanza compianto Akira Toriyama è tornato alle stelle, dimostrando che questo colosso dell’animazione giapponese è più vivo che mai. E ora, come se non bastasse, Dragon Ball è entrato in campo – letteralmente – con una collaborazione che fonde anime e sport come mai prima d’ora.
Per promuovere le partite di qualificazione FIFA tra Giappone e Cina, un popolare sito sportivo cinese, Dongquidi, ha realizzato dei poster che vedono Goku affrontare nientemeno che Sun Wukong, l’iconico Re Scimmia della mitologia cinese. Questi poster, che hanno rapidamente fatto il giro dei social grazie alla condivisione su X da parte di influencer come SLO, rappresentano molto più di un semplice omaggio. Sono il simbolo della forza culturale di Dragon Ball e della sua capacità di trascendere i confini nazionali e i medium artistici.
Anime e sport: un legame inscindibile
Non è una sorpresa che Dragon Ball si trovi perfettamente a suo agio in questo contesto. L’anime e il calcio, infatti, hanno una lunga storia d’amore. Basta pensare a Captain Tsubasa (meglio noto da noi come Holly e Benji), che dagli anni ’80 ha ispirato generazioni di giovani calciatori in tutto il mondo, tra cui leggende come Lionel Messi e Fernando Torres. E oggi, questa eredità continua con titoli moderni come Blue Lock, che ha rinnovato il genere con un approccio più competitivo e psicologico, catturando l’attenzione persino della nazionale giapponese.
Ma il legame tra sport e anime va ben oltre il calcio. Già negli anni ’60 e ’70, opere come Speed Racer e Ashita no Joe hanno dimostrato quanto lo sport potesse essere centrale per narrazioni avvincenti, intrise di amicizia, sacrificio e perseveranza. Temi che, non a caso, troviamo anche in ogni grande saga shōnen, Dragon Ball incluso.
Un incontro tra mito e modernità
L’idea di far scontrare Goku e Sun Wukong è geniale, se ci pensate. Goku stesso è ispirato alla figura mitologica del Re Scimmia, il protagonista del classico cinese Il Viaggio in Occidente. Questo confronto è quindi un omaggio reciproco: da un lato, Sun Wukong rappresenta la tradizione e la mitologia cinese; dall’altro, Goku è il simbolo moderno di un’epica globale, capace di unire generazioni e culture diverse.
Inoltre, vedere Goku rappresentare il Giappone in un evento legato al calcio internazionale non è solo un tributo al suo status di icona pop, ma anche un riconoscimento del profondo intreccio tra anime e sport nella cultura contemporanea. Un intreccio che si manifesta non solo nei poster o nei manga, ma anche nei gesti degli atleti stessi, come i “Domain Expansion” di Jujutsu Kaisen celebrati da calciatori o le carte di Yu-Gi-Oh! sventolate dai velocisti alle Olimpiadi.
Dragon Ball: un’icona senza tempo
Con inizi umili come manga su Weekly Shōnen Jump esattamente quarant’anni fa, Dragon Ball è cresciuto fino a diventare un fenomeno globale, influenzando non solo il mondo dell’animazione, ma anche quello dei videogiochi, del cinema e, ora, dello sport. Le avventure di Goku e compagni ci hanno insegnato il valore della perseveranza e del superamento dei propri limiti, valori che risuonano perfettamente anche nel mondo dello sport.
In un’epoca in cui i confini tra media sono sempre più sfumati, la collaborazione tra Dragon Ball e le qualificazioni FIFA è una celebrazione del potere dell’immaginazione e dello spirito umano. Che siate fan dell’anime, del calcio, o di entrambi, una cosa è certa: Goku e Sun Wukong hanno appena alzato l’asticella per i crossover culturali. E noi non possiamo che essere entusiasti di vedere cosa ci riserva il futuro.
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