Drag-On Dragoon – Shi ni Itaru Aka, il cui titolo inglese è Drakengard – Shi ni Itaru Aka, segue le gesta del giovane umano One e del suo compagno elfo di nome Nero. La loro missione? Sterminare tutti coloro che sono venuti a contatto con il Red Eye Disease, un morbo che trasforma anche la più mite delle persone in una belva assetata di sangue dagli occhi rossi. Intere regioni di questo mondo fantasy sono cadute a causa di questa inarrestabile infezione che ora è giunta nelle terre di Midgard. Per chi conosce la serie dei videogiochi, la storia si ambienta prima degli eventi giocabili nel primo Drakengard e si ricollega ad uno dei finali alternativi del terzo capitolo.
One è uno spadaccino taciturno e sembra non provare alcun sentimento mentre miete le sue vittime, siano esse infette o solo potenzialmente contagiate. La sua determinazione è incrollabile e neanche un bambino piangente lo ferma dall’uccidere chi è un possibile veicolo dell’infezione. Il suo passato è misterioso: quando canta richiama un feroce drago nero che distrugge tutto al solo scopo di uccidere One.
Nero invece è un elfo totalmente atipico, violento e con una brama sessuale di prim’ordine. La sua arma preferita è la balestra, ma non disdegna dare fuoco alle cose ed alle persone. Questo suo modo di fare nasconde chiari disturbi mentali ed una vena di malsana follia. Insomma un ritratto che è molto lontano alla visione degli elfi de Il Signore Degli Anelli.
Quello che trasuda dalle pagine di questo manga, composto di soli tre volumi, è la brutale e cruda violenza che macchia ogni singola pagina. Le scene di combattimento spargono sangue in ogni dove, ma anche gli approcci sessuali molto espliciti possono degenerare in atti di violenza psicologica e fisica di un certo spessore. In fin dei conti i nostri due protagonisti non possono essere equilibrati dopo aver vissuto situazioni che metterebbero a dura prova la sanità mentale di chiunque.
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Scritto da MarcoF