Nel mondo delle aste e degli oggetti storici, non è raro assistere a cifre da capogiro, ma la recente vendita della Tavola dei Dieci Comandamenti, battuta da Sotheby’s per oltre 5 milioni di dollari, ha suscitato un’ondata di stupore e riflessioni. Questo esemplare raro, inciso in paleo-ebraico su una lastra di marmo, non è solo un pezzo di storia antica, ma rappresenta anche un simbolo di legami religiosi e culturali che hanno plasmato la civiltà occidentale per millenni. La scoperta e la successiva vendita hanno sollevato interrogativi, specialmente in merito all’autenticità del reperto, ma hanno anche messo in luce l’incredibile valore storico e simbolico che un oggetto come questo può avere.
Le radici di questo incredibile manufatto affondano in un periodo che risale a circa 1.500 anni fa, durante il tardo periodo bizantino. La lastra è stata ritrovata nel 1913 durante degli scavi ferroviari lungo la costa meridionale di Israele, vicino a siti religiosi di grande importanza storica, tra cui antiche sinagoghe, moschee e chiese. Per trent’anni, la tavola fu usata come pavimentazione di una casa locale, con l’iscrizione rivolta verso l’alto e continuamente esposta al passaggio quotidiano delle persone, ignare della sua straordinaria importanza. Non fu fino al 1943 che il valore e la rilevanza del reperto furono finalmente riconosciuti dallo studioso Jacob Kaplan, che lo identificò come un Decalogo Samaritano, contenente i precetti biblici che sono centrali per le tradizioni ebraica e cristiana.
Il Decalogo, conosciuto anche come i Dieci Comandamenti, è un insieme di principi etici e religiosi che, secondo la Bibbia, furono rivelati a Mosè sul monte Sinai. Queste leggi, scritte sulle famose Tavole della Legge, sono state date da Dio al popolo di Israele come parte di un’alleanza sacra. Sebbene la versione tradizionale affermi che le tavole furono scritte dal “dito di Dio”, non mancano le interpretazioni che suggeriscono che Mosè stesso le abbia trascritte. Questi precetti sono di fondamentale importanza nell’ebraismo, nel cristianesimo e nell’islam, costituendo una base per le leggi morali e religiose che hanno influenzato profondamente la cultura occidentale.
La lastra d’asta rappresenta non solo un legame diretto con la Bibbia e le radici spirituali delle religioni monoteiste, ma anche una connessione tangibile con un periodo storico cruciale. Incisa in paleo-ebraico, la tavola riporta i versi che ricordano i famosi comandamenti, sebbene in una versione leggermente diversa da quella che conosciamo: una delle particolarità di questa lastra è che manca il precetto “Non pronunciare il nome del Signore invano” e include invece un comando specifico per i Samaritani, invitando ad adorare Dio sul Monte Garizim, che è un luogo di grande sacralità per questa comunità. Questo dettaglio ha fatto sorgere alcuni dubbi sull’autenticità del reperto, soprattutto a causa dell’assenza di un chiaro contesto archeologico che ne confermasse l’origine. Tuttavia, nonostante le perplessità, la sua autenticità è stata sufficientemente confermata da esperti del settore, e l’asta ha raggiunto un prezzo incredibile.
Le tavole battute all’asta non sono solo un oggetto di grande valore economico, ma anche un simbolo di un patrimonio che trascende il tempo e le frontiere culturali. Richard Austin, del Dipartimento di Libri Antichi e Manoscritti di Sotheby’s, ha commentato l’importanza del reperto, sottolineando che non si tratta solo di un manufatto archeologico, ma di un legame vivo con le fedi che hanno contribuito a dar forma alla civiltà occidentale. Non è un semplice oggetto, ma un testimone del passato che ci collega a quelle tradizioni religiose che hanno avuto un impatto duraturo sulle leggi, i valori e le istituzioni che governano il nostro mondo.
La storia di questa tavola dei Dieci Comandamenti ci ricorda quanto la storia, la religione e la cultura siano intrecciate. Sebbene la sua autenticità possa essere messa in discussione, l’oggetto resta comunque un simbolo potente e una testimonianza tangibile della tradizione religiosa che ha modellato le fondamenta della nostra civiltà. La vendita di questa lastra a una cifra così alta non fa che confermare quanto siano ancora forti i legami con le radici spirituali delle religioni monoteiste, e quanto questi princìpi etici continuino a influenzare il nostro pensiero e la nostra vita quotidiana.
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