Nel 2019 i lettori di Diabolik ebbero una sorpresa: la possibilità di acquistare assieme all’inedito di agosto un altro albo intitolato L’uomo che non sapeva ridere. Un albo in tutto e per tutto analogo a quelli della serie regolare ma che già dalla testata, “Diabolik Sottosopra”, dichiarava di essere molto particolare. Proponeva infatti una satira del Re del Terrore firmata da una coppia d’eccezione: Tito Faraci e Silvia Ziche. Faraci è uno dei principali sceneggiatori della serie (ormai da venticinque anni) e, al contempo, uno degli autori di punta di Disney, come peraltro lo è Silvia Ziche, apprezzatissima autrice disneyana (e non solo). Dalla loro collaborazione è quindi nata un’opera rigorosamente “diabolika” nella scrittura ma anche straordinariamente divertente e inusuale nel disegno. Un esperimento il cui successo all’epoca fu tale da sorprendere un po’ anche Diabolik!
Dopo cinque anni, il duo Faraci/Ziche torna a colpire con una nuova parodia dal titolo Un posto tranquillo. Un albo nel classico formato pocket con una storia inedita di 120 pagine, in cui l’eterno scontro tra Diabolik e Ginko sarà proposto in modo del tutto inatteso… Non bastasse, allegati al fumetto i lettori troveranno due mazzi di carte da poker con le brillanti illustrazioni di Silvia Ziche realizzate per l’occasione, ovviamente tutte a tema diaboliko. E non finisce qui: come nella migliore tradizione dei mondi sottosopra, l’albo si potrà ribaltare per leggere, con tanto di controcopertina, una simpatica storia breve firmata Mario Gomboli e disegnata sempre da Silvia Ziche.
Mario Gomboli ha dichiarato:
“Ho sempre pensato che il successo di un personaggio sia valutabile anche in base alla quantità – e qualità – di satira di cui è oggetto. Anche in questo caso Diabolik ne è la conferma.”
Silvia Ziche ha commentato:
“Diabolik mi ha dato una bella spallata per farmi uscire dai binari del mio lavoro abituale. Ne avevo bisogno. Purtroppo per lui, credo di avergli dato una bella spallata anch’io…”
Tito Faraci ha aggiunto:
“Come capita per tutte le storie divertenti, è stato (anche) un lavoro serissimo. Del resto, quando invece scrivo le storie serie di Diabolik, mi diverto (anche) parecchio.”