Deepfake e Postverità: Navigare tra Fatti e Finzione nel XXI Secolo

Creare una copia digitale di una persona è diventata un’operazione semplice, e questa facilità rappresenta una sfida significativa per la nostra società. La giornalista Melissa Heikkilä, dopo aver contattato la startup Synthesia, ha ottenuto un avatar digitale, un servizio simile a quello offerto dall’italiana ASC27 e da giganti come Microsoft e Google. La reazione di Heikkilä, una professionista esperta in tecnologia, è stata di sorpresa e preoccupazione, descrivendo la tecnologia come “così realistica da essere inquietante”.

La questione solleva preoccupazioni che vanno oltre la semplice novità tecnologica.

La maggior parte di noi non ha ancora compreso appieno le implicazioni di queste tecnologie e perché dovrebbero essere motivo di allarme sia a livello individuale che collettivo. Il rischio di danni alla reputazione è reale e presente: ci sono stati casi di giovani ragazze esposte a traumi duraturi a causa di immagini private diffuse senza consenso. Celebrità e politici sono stati vittime di pornografia non consensuale e campagne diffamatorie attraverso video e audio manipolati.

Spesso, si tende a pensare che questi problemi colpiscano gli altri e non noi stessi, attribuendo la colpa alle vittime per circostanze al di fuori del loro controllo. La diffusione di notizie false e propaganda non solo mira a danneggiare singoli individui ma può influenzare anche i risultati elettorali, erodendo la fiducia nelle informazioni e nelle istituzioni. Questo clima di incertezza ci porta a dubitare dell’affidabilità dei media, dei politici e persino degli influencer, avvicinandoci pericolosamente a un’era in cui nulla sembra autentico perché tutto può essere falsificato.

La crisi della fiducia non è un fenomeno nuovo.

Già dalla metà del XX secolo, la fiducia tra le persone è in declino, come dimostrato dalle manipolazioni delle ricerche sul tabacco e dai tentativi di distorcere la verità scientifica per ritardare la legislazione. Questo schema si è ripetuto con il dibattito sul riscaldamento globale e l’impatto delle attività umane sull’ambiente.

In un mondo digitale dove la fiducia è fragile, la tecnologia potrebbe offrire soluzioni, ma al momento sembra aggravare la situazione, portando a polarizzazione, radicalizzazione e conflitti. È essenziale riconoscere l’importanza della fiducia e lavorare per un dialogo costruttivo che possa contrastare questi effetti negativi.

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