“Dear Anemone” è un manga giapponese che ha attirato l’attenzione fin dal suo debutto, il 19 febbraio 2024, sulle pagine della celebre rivista Weekly Shonen Jump, una piattaforma che ha lanciato alcune delle serie più iconiche della storia dei manga. Creato da Rin Matsui, un autore emergente che ha lavorato come assistente di Kohei Horikoshi (il creatore di “My Hero Academia”), “Dear Anemone” rappresenta la prima incursione ufficiale di Matsui nel mondo dei manga come autore principale. Pubblicato simultaneamente su VIZ Media e MANGA Plus, il manga ha da subito suscitato curiosità grazie al suo tratto distintivo e ai toni oscuri, elementi che hanno conferito un’atmosfera unica e disturbante alla storia.
La trama di “Dear Anemone” è ambientata in un mondo che si svela lentamente come un incubo a occhi aperti. Tutto ha inizio con una catastrofica esplosione nelle Isole Galapagos, un evento che porta all’isolamento dell’arcipelago e a un rigido controllo delle informazioni. In un contesto che evoca il mistero e il terrore del genere horror, la storia segue un gruppo di ragazzi che decide di sbarcare sulle isole per indagare su un virus misterioso, comparso anni prima e tenuto nascosto dalle autorità. Tra questi c’è Gaku, uno dei protagonisti, che ha una motivazione personale: ritrovare un amico scomparso nel misterioso disastro. Ma ben presto i giovani scoprono di essere intrappolati in una trappola mortale: le Galapagos sono ora popolate da creature pericolose, frutto di un’evoluzione accelerata e incontrollata, pronte a minacciarli ad ogni angolo.
Matsui si distingue per un tratto che combina un’estetica graffiante con l’uso sapiente di chiaroscuri, elementi che donano profondità e intensità alla narrazione horror. Le sue tavole sono attraversate da un costante senso di oppressione, un’atmosfera quasi tangibile che porta il lettore a immergersi totalmente nel mondo oscuro e misterioso delle isole. L’ambientazione delle Galapagos, scelta curiosa e inusuale per un manga horror, risulta essere un elemento vincente per il racconto. Le isole diventano infatti un vero e proprio personaggio, un’entità vivente e minacciosa, piena di segreti e pericoli nascosti.
Uno dei punti di forza di “Dear Anemone” è la gestione del mistero. Rin Matsui rivela gradualmente gli indizi, costruendo una tensione narrativa che tiene i lettori incollati alle pagine. Ogni scoperta svela nuove domande, alimentando un circolo di suspense che rende la storia sempre più intricata e coinvolgente. Tuttavia, se da un lato l’autore dimostra un’abilità nel creare atmosfere inquietanti, dall’altro, in alcuni momenti, il manga cade in una certa ripetitività nelle scene di tensione. Gli incontri con le creature mutanti tendono infatti a seguire schemi simili, il che rischia di ridurre l’effetto sorpresa e la sensazione di pericolo costante. Nonostante ciò, “Dear Anemone” riesce comunque a mantenere vivo l’interesse grazie a un contesto unico e a un crescendo di misteri e rivelazioni.
Il percorso di “Dear Anemone” è stato però interrotto bruscamente. Shonen Jump, conosciuta per la sua politica severa in termini di performance e di riscontro da parte dei lettori, ha deciso di concludere la serializzazione della serie, lasciando in sospeso molte domande e deludendo i fan che avevano seguito con passione l’opera. La chiusura prematura ha dato luogo a numerose proteste da parte del pubblico, che sperava di vedere sviluppati e risolti i molti intrighi presenti nella trama. Questo tipo di pressione editoriale è comune per le nuove opere su Shonen Jump, dove solo le serie più apprezzate riescono a sopravvivere a lungo.
Nonostante la cancellazione, “Dear Anemone” ha lasciato il segno, dimostrando che Rin Matsui ha il potenziale per diventare un autore di riferimento nel genere horror. La sua capacità di creare un’atmosfera cupa e carica di tensione, unita a un tratto graffiante e distintivo, rende il suo stile unico e promettente. Sebbene ci siano margini di miglioramento, soprattutto nella gestione della suspense e nella caratterizzazione dei personaggi, Matsui ha dimostrato di avere un talento innato nel costruire mondi complessi e avvolti dal mistero. Se supportato da una maggiore fiducia editoriale e da un pubblico pronto a esplorare le sue visioni oscure, Matsui potrebbe continuare a regalare storie avvincenti e inquietanti in futuro.
“Dear Anemone” resta quindi un esempio interessante di horror manga, capace di suscitare interesse e emozioni forti, anche se incompiuto. Per i fan del genere e per chi apprezza le atmosfere misteriose e oscure, questa breve, ma intensa opera, rappresenta un’occasione per scoprire un autore emergente da tenere d’occhio.
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Scritto da MarcoF
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