Il 1987 ha visto la nascita di una serie televisiva anime che ha conquistato il cuore di molti spettatori: “D’Artagnan e i moschettieri del re“. Si tratta di una trasposizione animata del celebre romanzo “I Tre Moschettieri” di Alexandre Dumas, realizzata in 52 episodi dallo studio Gallop in collaborazione con il sudcoreano Sei Young Animation. Questa serie, trasmessa in Italia per la prima volta nel 1989, ha subito un adattamento per renderla più adatta a un pubblico giovane, con l’apporto dei talentuosi sceneggiatori giapponesi. Pur mantenendo gli eventi e i personaggi principali del romanzo originale, sono state apportate alcune modifiche per rendere la storia più avvincente e adatta ai telespettatori più giovani.
La presenza di nomi illustri come Monkey Punch tra gli adattatori conferma la qualità di questa produzione, che ha saputo catturare l’attenzione del pubblico grazie alla sua trama avvincente e ai personaggi indimenticabili. Tra i protagonisti, spiccano i tre moschettieri Porthos, Athos e Aramis (quest’ultimo qui raffigurato come una donna travestita da uomo), insieme al giovanissimo D’Artagnan e ai perfidi antagonisti come Milady e il cardinale Richelieu.
La serie è stata accompagnata nel 1989 da un OAV incentrato sulla figura di Aramis, ampliando ulteriormente il mondo narrativo creato da Dumas. Nonostante alcune piccole differenze rispetto al romanzo originale, la serie è riuscita a trasmettere in modo coinvolgente l’atmosfera avventurosa e romantica dell’epoca, diventando un vero e proprio gioiello della produzione animata giapponese.
“D’Artagnan e i moschettieri del re” ha conquistato un posto nel cuore di molti spettatori, grazie alla sua capacità di educare in modo involontario sulla storia e sulla letteratura, mentre si lascia trasportare dalle avvincenti vicende dei suoi protagonisti. Una produzione che continua a suscitare una forte nostalgia per gli anni d’oro dell’animazione giapponese.
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