Dal 23 febbraio in libreria La Madrivora di Roque Larraquy, un romanzo che esplora la liminalità, il reale e l’irreale, l’orrore dell’ignoto, il caos dei corpi e il modo in cui gli umani cercano continuamente di vivere al di là di ciò che è loro destinato.
Roque Larraquy indaga fino a che punto l’arte e la scienza possono arrivare attraverso due narrazioni distinte, ma collegate, poste a 100 anni di distanza l’una dall’altra, che si combinano in un effetto grottesco, elettrizzante e cupamente ironico.
Nella periferia di Buenos Aires nel 1907, il dottor Quintana si strugge per la caposala Menéndez mentre lui e i suoi colleghi, sedicenti visionari, intraprendono una macabra serie di esperimenti per indagare sul confine tra la vita e la morte. Cento anni dopo un celebre artista, ex bambino prodigio, è pronto a far di tutto per lasciare un segno nel mondo e si spinge all’estremo della ricerca estetica concependo un’installazione raccapricciante andando oltre ai suoi limiti fisici.
Quanto oltre siamo disposti a spingerci – si domanda Larraquy – alla ricerca della trascendenza? Quanto possiamo tagliare del nostro corpo e rimanere noi stessi? Fino a che punto si estende la nostra identità?
Larraquy, regista e sceneggiatore argentino, è vorticosamente creativo e dotato di un’immaginazione prodigiosa e inquietante che lo accomuna a Samanta Schweblin, sua connazionale, che del romanzo ha detto: “Adoro La Madrivora. Ma eccomi qui, giorni dopo averlo letto, ancora a chiedermi che tipo di libro sia. È umorismo? Orrore? Si tratta di arte? Scienza? Filosofia? Una cosa è certa: è proprio il tipo di libro che vorrai consigliare ai tuoi amici più e più volte!”.
Il mondo de La Madrivora è pieno di orrore, eccesso e farsa: strane formiche che formano cerchi quasi perfetti, decapitazioni, amori ossessivi e piante carnivore. Un romanzo selvaggio e weird dove il mostruoso non è un estraneo, ma è la conseguenza della nostra incessante ricerca del progresso collettivo e personale.
Roque Larraquy è nato a Buenos Aires nel 1975. È sceneggiatore per la TV e per il cinema e professore di design audiovisivo. Ha scritto tre libri: La Madrivora, La telepatía nacional e Rapporto sugli ectoplasmi animali di Buenos Aires (Gallucci, 2016). La Madrivora, il suo romanzo d’esordio, è stato tradotto in diverse lingue e ha ricevuto il plauso della critica.
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