Nel 2012 nasce la web serie Cotto & Frullato, come risposta AL programma di cucina per antonomasia. Da salutista a icona popolare il passo è breve, ma non basta si decide, quindi, di fare un passo in più. Maurizio Merluzzo, protagonista e conduttore e Paolo Cellammare passano al livello successivo con Cotto & Frullato Z, frullando cultura giapponese e film d’azione. Eppure manca ancora quel qualcosa in grado di affascinare i fan già acquisiti e quelli potenziali. Un giorno dal cilindro viene estratto il concetto di crowdfounding, che porterà, in maniera inaspettata al lungometraggio Cotto & Frullato Z: The Crystal Gear.
Il film, prodotto da The Best Blend con la partecipazione di Siquri.com, sviluppa le vicende di Maurizio, sequestrato, durante le ultime puntate della serie, dal suo acerrimo nemico, uno psicopatico hater serial killer chiamato Nino Seiseisei. Il nostro eroe intrappolato in una macchina della realtà simulata, costretto a creare ricette sempre nuove per avere elevati ascolti del programma, dovrà trovare il modo di vendicarsi della sua nemesi grazie anche all’aiuto di una serie di bizzarri personaggi, tra i quali il nipote dell’inventore del frullatore (Tommaso Caporali) e il suo avvocato (Gianandrea Muià).
Partiamo dal presupposto che Cotto & Frullato Z: The Crystal Gear è un film girato con poche risorse, budget molto ridotto e guidato buona parte dalla passione e dall’amore di Maurizio e Luca, è un film che non dimentica il passato di amatori delle prime puntate e vi inserisce il classico conflitto fra buono e cattivo. Buone le scene d’azione e gli effetti speciali e ottimo, nella sua arguzia “muscolare” Maurizio Merluzzo: il clima dissacrante della produzione, di mixa con molte trovate geniali, comicità fuori dagli schemi e citazione, in particolare JoJo. Non mancano però la serietà e spettacolarità tipica di Z e la semplicità e genuinità delle ricette della prima stagione.