CorriereNerd.it

ChatGPT a Scuola: Alleato o Pericolo per il Pensiero Critico dei Giovani?

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha fatto il suo ingresso in modo deciso nella vita quotidiana di tutti, diventando uno strumento imprescindibile per moltissimi settori. Eppure, uno degli ambiti in cui l’IA sta trovando applicazione in modo più sorprendente e controverso è quello scolastico. ChatGPT, in particolare, ha conquistato una vasta fetta della popolazione giovanile, diventando un vero e proprio alleato per lo studio. Secondo un recente sondaggio del Pew Research Center, il 26% degli adolescenti americani tra i 13 e i 17 anni utilizza ChatGPT per fare i compiti, un numero che è raddoppiato rispetto a due anni fa. Questo dato, che potrebbe sembrare sorprendente, non fa che confermare una tendenza sempre più radicata: l’intelligenza artificiale sta diventando una componente fondamentale del processo educativo delle nuove generazioni.

Ma questo fenomeno è davvero positivo? E, soprattutto, è una buona idea affidarsi a un chatbot per risolvere equazioni o scrivere temi? Le risposte a queste domande sono lontane dall’essere semplici e universali, e il dibattito è acceso.

Da un lato, il professor Vincenzo Schettini, noto divulgatore scientifico e creatore del popolare format online “La fisica che ci piace”, ha espresso le sue preoccupazioni sul tema. In un recente post sui social, Schettini ha raccontato di una madre che gli ha riferito di come suo figlio avesse chiesto a ChatGPT di scrivere un tema sui “Promessi Sposi”, includendo volutamente errori tipici di un quattordicenne. Un aneddoto che ha suscitato il suo sgomento, evidenziando come l’uso dell’IA per fare i compiti possa ridurre la capacità di pensiero critico degli studenti. Secondo Schettini, delegare la propria intelligenza a un algoritmo rischia di mettere “in pausa” la riflessione e la crescita intellettuale dei giovani. L’insegnante sottolinea l’importanza di sviluppare le proprie capacità mentali senza fare troppo affidamento sugli strumenti digitali. Per diventare persone di valore, aggiunge, è fondamentale allenare la propria mente, proprio come una muscolatura che va rafforzata attraverso l’esercizio.

D’altro canto, non mancano coloro che vedono in ChatGPT una risorsa utile e innovativa per lo studio. Più della metà degli adolescenti intervistati nel sondaggio del Pew Research Center (54%) considera accettabile utilizzare ChatGPT per approfondire nuovi argomenti, mentre il 29% lo sfrutta per risolvere problemi di matematica e il 18% lo trova utile per scrivere saggi. Per molti ragazzi, questo strumento si sta trasformando in un vero e proprio compagno di studi, che offre risposte rapide e chiare. In effetti, l’intelligenza artificiale può rappresentare un’opportunità per colmare lacune, risolvere dubbi e fornire un supporto immediato, consentendo di esplorare temi complessi in modo più intuitivo.

Tuttavia, non tutto ciò che brilla è oro. ChatGPT, pur essendo un potente strumento, non è esente da errori. Non è infallibile, e soprattutto in ambiti come la matematica, dove ogni passaggio deve essere impeccabile, l’affidarsi ciecamente alla macchina può condurre a risultati sbagliati. Uno studio recente ha infatti evidenziato che le risposte di GPT-4 sono solo leggermente più precise di quelle ottenute tirando a indovinare. Questo fatto non fa che rafforzare la convinzione che l’intelligenza artificiale, se non usata con attenzione, possa diventare una trappola: lo studente, anziché cercare di risolvere il problema, delega semplicemente il compito al bot.

Le ricerche scientifiche sull’impatto di ChatGPT nell’istruzione sono contrastanti. Uno studio condotto in Turchia ha messo in luce che gli studenti che utilizzano l’IA per fare i compiti ottengono, mediamente, voti peggiori in matematica rispetto a chi non ne fa uso. Un’altra ricerca tedesca, invece, ha mostrato che gli studenti trovano facilmente informazioni grazie all’IA, ma spesso le sintetizzano in modo più superficiale rispetto ai loro compagni che fanno affidamento su metodi tradizionali. In entrambi i casi, emerge una difficoltà nell’elaborare in modo autonomo le informazioni, un aspetto fondamentale del processo educativo.

Gli insegnanti, dal canto loro, si trovano spiazzati da questa nuova realtà. Molti sono scettici e ritengono che l’uso dell’IA possa fare più danni che benefici. Tuttavia, demonizzare completamente il chatbot potrebbe non essere la soluzione. Il vero rischio non è tanto nell’uso di ChatGPT in sé, quanto nel modo in cui viene utilizzato. Usare l’intelligenza artificiale con spirito critico può, infatti, rappresentare una grande opportunità.

ChatGPT, come tutte le tecnologie, deve essere utilizzato con coscienza e discernimento. Gli studenti devono imparare a verificare le informazioni fornite dal chatbot, a incrociare le fonti e, soprattutto, a non delegare completamente il proprio pensiero alla macchina. È fondamentale che insegnanti e genitori accompagnino i giovani in questo percorso, aiutandoli a sfruttare le potenzialità dell’IA senza farsi sopraffare dalla sua comodità.

ChatGPT e le altre AI generative sono certamente strumenti straordinari, ma non possono sostituire quella creatività, curiosità e capacità di ragionamento che sono alla base dell’apprendimento umano. L’intelligenza artificiale, per quanto potente, non può replicare l’intelligenza emotiva e il pensiero critico, doti che sono essenziali per una crescita intellettuale sana. L’apprendimento non deve essere solo una questione di risposte rapide e senza fatica, ma deve puntare a coltivare competenze e passione per il sapere.

La vera domanda, dunque, è: ChatGPT è un alleato o un nemico per lo studio?A voi la parola!

Enrico Ruocco

Enrico Ruocco

Figlio della GOLDRAKE generation, l’amore che avevo da bambino per il fumetto è stato prima stritolato dall’invasione degli ANIME, poi dall’avvento dei Blockbuster e annientato completamente dai giochi prima per PC e poi per CONSOLE.
In seguito con l’arrivo del nuovo millennio, il tanto temuto millennium bug , ha fatto riaffiorare in me una passione sopita soprattutto grazie ad INTERNET.
Era il 2000 quando finalmente in Italia internet diventava sempre più commerciale, ed io decisi di iniziare la mia avventura sul web creando il mio sito TUTTOCARTONI. Sito nato da una piccola ricerca fatta fra quello che “tirava” sul web e le mie passioni. Sappiamo bene cosa tira di più sul web … sinceramente non lo ritenni adatto a me, poi c’era lo sport, altra mia passione ma campo altamente minato. Infine c’erano i cartoon e i fumetti…beh qua mi sentivo preparato e soprattutto pensavo di trovare un mondo PACIFICO…
Man mano che passava il tempo l’interesse si spostava sempre più verso il fumetto, ed oggi, nel 2017, guardandomi indietro e senza vantarmi troppo posso considerarmi un blogger affermato e conosciuto, uno dei padri degli eventi salernitani dedicati al mondo del fumetto ma soprattutto lettore di COMICS di ogni genere.

Aggiungi commento