In questo articolo, esploriamo come il diritto alla riparazione, un movimento che mira a rendere i dispositivi elettronici più riparabili, potrebbe rendere la tecnologia più sostenibile.
Attualmente, è difficile e costoso riparare molti dispositivi elettronici. I produttori spesso utilizzano pratiche come l’obsolescenza programmata e l’uso di parti proprietarie per scoraggiare la riparazione da parte di terzi.
Queste pratiche hanno un impatto negativo sull’ambiente. Quando i dispositivi elettronici vengono scartati, finiscono spesso in discarica, dove possono rilasciare sostanze chimiche tossiche nell’ambiente.
A livello europeo, le principali leggi riguardo il diritto alla riparazione dei dispositivi elettronici sono:
- Direttiva sulla progettazione ecocompatibile (Ecodesign Directive): questa direttiva, adottata nel 2009 e aggiornata nel 2019, richiede ai produttori di dispositivi elettronici di progettarli in modo da essere durevoli e riparabili.
- Direttiva sulla responsabilità estesa del produttore (Extended Producer Responsibility Directive): questa direttiva, adottata nel 2008 e aggiornata nel 2018, impone ai produttori di dispositivi elettronici di farsi carico dei costi di smaltimento dei loro prodotti.
- Direttiva sulla direttiva sulla progettazione ecocompatibile e sulla direttiva sulla responsabilità estesa del produttore: questa direttiva, adottata nel 2022, combina le due direttive precedenti e introduce nuove disposizioni per migliorare il diritto alla riparazione dei dispositivi elettronici.
Le principali disposizioni della direttiva sulla progettazione ecocompatibile e sulla responsabilità estesa del produttore per il diritto alla riparazione sono:
- I produttori devono rendere disponibili informazioni sulla riparabilità dei loro prodotti, comprese informazioni sulle parti e sui servizi di riparazione.
- I produttori devono consentire agli riparatori di terze parti di accedere alle informazioni e agli strumenti necessari per riparare i loro prodotti.
- I produttori devono rendere disponibili le parti di ricambio per i loro prodotti per un periodo minimo di sette anni dopo la cessazione della produzione.
Queste disposizioni sono ancora in fase di adozione, ma se approvate, avrebbero un impatto significativo sul diritto alla riparazione dei dispositivi elettronici nell’Unione Europea.
Oltre a queste leggi, alcuni paesi europei hanno adottato leggi nazionali sul diritto alla riparazione. Ad esempio, la Francia ha adottato una legge nel 2021 che richiede ai produttori di dispositivi elettronici di attribuire un punteggio di riparabilità ai loro prodotti.
Il movimento per il diritto alla riparazione è in crescita anche negli Stati Uniti. Nel 2022, il presidente Biden ha firmato un ordine esecutivo che sostiene il diritto alla riparazione.
Il diritto alla riparazione potrebbe aiutare a ridurre l’impatto ambientale della tecnologia in diversi modi. Innanzitutto, renderebbe i dispositivi più durevoli e meno soggetti a rotture. In secondo luogo, renderebbe più facile e conveniente riparare i dispositivi, incoraggiando i consumatori a ripararli invece di acquistarne di nuovi.
Il diritto alla riparazione è un movimento in crescita che ha il potenziale di rendere la tecnologia più sostenibile. Se approvato, potrebbe aiutare a ridurre lo spreco di risorse, l’inquinamento e le emissioni di gas serra.