“Nessuno sceglie l’infanzia che gli capita, e nessun bambino ha mai meritato di andare al Collegio Chartwell. La mia esperienza in quel posto mi ha consumato come un tarlo per quasi cinquant’anni. Alla fine ho cambiato le carte in tavola e sono stato io a divorarla. Eccola qui… Se alcuni trovano che questo libro sia troppo brutale o sconvolgente, me ne farò una ragione. Sono cresciuto con i fumetti underground e ho trovato conforto nella loro volontà di esporre ciò che la società insisteva a tenere nascosto”. (Glenn Head)
Due anni in una scuola privata, vittima di abusi psicologici e sessuali. Una vicenda che ha segnato per decenni la vita di Glenn Head, finché l’autore non ha trovato la forza di raccontarla e disegnarla in questo memoir. Un intenso, straziante capolavoro del fumetto autobiografico.
“Questo è un grande graphic novel! Assolutamente sincero, ha una storia potente, con un’autoanalisi spietata… Ok, lo dico: è un capolavoro!”. (Robert Crumb)
New Jersey, settembre 1971: il tredicenne Glen viene mandato dai genitori al Collegio Chartwell, una scuola privata “in stile inglese” gestita dall’ambiguo preside Lynch. Dietro la rispettabile facciata dell’istituzione scoprirà un mondo da incubo: i giovanissimi studenti sono sottoposti a punizioni corporali, abusi piscologici e sessuali. Parlarne è difficile per un ragazzino come Glen, anche perché, quando torna a casa nei fine settimana, la sua famiglia non sembra voler ascoltare. Due anni trascorsi nel collegio gli lasciano cicatrici emotive che continueranno a riemergere pericolosamente per decenni, segnando la sua vita adulta… finché Glen non troverà la forza per elaborare il suo trauma, fare i conti col passato e disegnare la sua storia in questo libro.
Glenn Head racconta con onestà spietata, dipingendosi come un essere umano profondamente imperfetto che lotta contro le sue pulsioni autodistruttive per dare un senso all’adolescenza che ha dovuto vivere. Il suo segno possiede l’incisività selvaggia del miglior fumetto underground americano, il suo linguaggio narrativo è di una disarmante sincerità. Profondamente empatico, sostenuto da un filo di ironia, Collegio Chartwell è un intenso memoir autobiografico, ed è anche il racconto di un percorso di guarigione: accidentato, spesso solitario, ma infine vincente.