Se avete mai postato una foto di voi stessi su internet e l’avete resa pubblica, c’è una buona possibilità che il vostro volto sia finito nell’archivio di Clearview AI, anche se probabilmente non lo sapete. Clearview AI è essenzialmente un motore di ricerca per immagini. È come Google, ma invece di cercare per parole, caricate una foto e il suo algoritmo esamina un enorme database di immagini raccolte da vari siti e social network come Facebook. Quando viene trovata una corrispondenza perfetta, vengono mostrate tutte le foto disponibili di quella persona, insieme ai link delle pagine web in cui sono state trovate. In poche parole, Clearview AI è in grado di identificare il volto di una persona e fornire informazioni sulla sua vita privata.
Tuttavia, in molti Paesi del mondo, quello che Clearview AI fa è illegale.
Non è permesso raccogliere e conservare dati biometrici, come la conformazione del volto, di una persona senza il suo consenso. In Italia, Clearview AI ha ricevuto una multa di 20 milioni di euro dal Garante per la privacy. Tuttavia, il fondatore di Clearview AI, Hoan Ton-That, sostiene che stiano agendo per il bene comune, cercando di risolvere gravi crimini come il traffico di esseri umani, gli omicidi e gli abusi sui minori.
Clearview AI è già stato utilizzato dalle forze dell’ordine negli Stati Uniti un milione di volte, secondo Ton-That. Ad esempio, recentemente è stato utilizzato per identificare più di 300 minori vittime di abusi in un’operazione del Dipartimento di Sicurezza Interna. Hoan Ton-That è un personaggio enigmatico. L’amministratore delegato di Clearview AI ha solo 34 anni ed è stato un modello part-time e uno sviluppatore di app. Tuttavia, è riuscito a creare uno strumento potentissimo utilizzando tecnologie open source e materiale disponibile online. Quando gli è stato chiesto quali fossero stati i momenti chiave della sua carriera imprenditoriale, Ton-That ha risposto in modo enigmatico, dicendo di considerare l’Italia una capitale mondiale della bellezza e dell’eccellenza.
A differenza di giganti come Facebook, Google e Apple, che sviluppano il riconoscimento facciale principalmente per migliorare i propri servizi, come ad esempio l’organizzazione delle foto sui dispositivi o lo sblocco di un dispositivo con il volto, Ton-That ha deciso di commercializzare la sua invenzione. Questo ha avuto un impatto significativo sulla società, sia positivo che negativo.
Ad esempio, l’Ucraina utilizza Clearview AI per identificare possibili spie e i cadaveri dei soldati russi, così come per rintracciare coloro che hanno commesso crimini di guerra. Anche il Regno Unito crede che il riconoscimento facciale sia fondamentale per contrastare i crimini. Tuttavia, ci sono anche dei rischi. Il riconoscimento facciale può commettere errori, soprattutto quando si tratta di individui di colore. E questo può portare a arresti sbagliati e discriminazione. Inoltre, un governo autoritario potrebbe utilizzare strumenti come Clearview AI per sorvegliare i dissidenti politici, monitorare le manifestazioni o perseguitare le minoranze. Quindi, è importante che l’uso di queste tecnologie sia controllato e regolamentato adeguatamente.
Clearview AI sta anche sviluppando una versione del suo software che funziona su occhiali intelligenti.
Questi occhiali, prodotti da Vuzix e che costeranno mille dollari, consentiranno di identificare le persone e accedere alle informazioni associate al loro volto. Secondo Ton-That, questi dispositivi potrebbero migliorare i controlli di accesso a basi militari e ad altri luoghi ad alta sicurezza.
Tuttavia, il pensiero che chiunque potrebbe avere accesso a questa tecnologia in futuro è preoccupante. Le grandi aziende tecnologiche stanno già producendo occhiali intelligenti simili che potrebbero utilizzare questa tecnologia. Clearview AI, per ora, offre il suo archivio solo a governi, eserciti e forze dell’ordine, ma non è impossibile immaginare un futuro in cui chiunque potrebbe identificare e spiare le persone con un semplice sguardo. Questo solleva questioni etiche e legali che richiedono una riflessione e un dibattito urgente.