Il libro inizia con la presentazione degli eventi che conducono la protagonista a intraprendere un percorso psicoterapeutico. Marta trascura una forma depressiva che la colpisce subito dopo il parto, perché le persone che le sono intorno sembrano considerare la sua sofferenza un inutile problema. La spronano a reagire, ma non comprendono il suo grande dolore. Il male oscuro, la depressione, si insinua così in lei e farà di nuovo la sua comparsa in occasione della malattia di suo padre, accompagnata stavolta da forti attacchi di panico che la costringono a confrontarsi con la paura e con l’incertezza di vivere.
Marta cerca ossessivamente una motivazione fisica al suo malessere, passando attraverso le cure di diversi specialisti che non risolvono il suo problema. Ammette infine di avere bisogno di un tipo di cura diverso, rivolto alla sua mente, ai suoi pensieri. Inizia così le sedute di psicoterapia. Dopo una fase iniziale di dubbi e diffidenze prova la meravigliosa sensazione di essere compresa nella sua sofferenza e nel tempo scopre di provare per il suo psicoterapeuta un amore immenso e incondizionato, attraverso il quale impara a leggere nel proprio cuore, a conoscere le proprie emozioni, soffocate fino ad allora dalle circostanze della vita.
Fin dall’infanzia, infatti, Marta aveva vissuto semplicemente adattandosi agli altri, prima per costrizione, poi per scelta. Nel corso degli anni era riuscita ad annullare se stessa, privandosi dei suoi desideri per compiacere sempre e comunque le persone che le erano vicine. Il suo unico scopo era ottenere la serenità e la sicurezza di una stabilità familiare. Ma grazie al “suo” dottore ritrova i sogni, le speranze e soprattutto si sente libera, libera dai condizionamenti e dai falsi equilibri che si era creata. Libera di affermare i contenuti della sua mente per andare poi di nuovo incontro alla vita, ma stavolta nella piena consapevolezza delle proprie capacità.