Chiara Ferragni: da influencer a libro di scuola? Il dibattito infuria tra i prof

Un libro di Selvaggia Lucarelli per le vacanze estive? Ebbene sì, una professoressa di lettere ha deciso di assegnare ai suoi alunni “Il vaso di Pandoro”, l’inchiesta sul caso “pandoro gate” che ha coinvolto l’influencer Chiara Ferragni.

Obiettivo? Aprire gli occhi dei ragazzi sull’incantato mondo dei social, spesso dipinto come una via facile per il successo e la ricchezza. Ma è davvero così?

Tra i commenti, c’è chi apprezza la scelta di proporre letture “attuali” accanto ai classici, mentre altri nutrono dubbi: Chiara Ferragni è davvero un modello da seguire?

La vicenda “pandoro gate” ha acceso i riflettori sul modello educativo proposto dall’influencer, con le sue scuse via social e la promessa di donare un milione di euro in beneficenza. Un modo per cancellare gli errori con il denaro?

Elvira Fisichella, un’altra docente, punta il dito sul lato effimero del lavoro da influencer, privo di solide basi culturali rispetto a un percorso di studi tradizionale. “Fare soldi su TikTok non è un obiettivo da perseguire”, afferma, sottolineando l’importanza di una solida preparazione culturale.

La Fisichella aggiunge: “La vicenda Ferragni dimostra la fragilità di questo ‘mestiere’, che può svanire in un attimo come per un cantante o un attore.” Un monito per i giovani che sognano il successo sui social, spesso illusi da una vita facile e ricca.

Ma cosa vogliono fare davvero i ragazzi da grandi?

Una domanda che preoccupa molti docenti, di fronte all’ossessione per il telefono e il guadagno facile sui social. “Ogni volta che chiedo ‘cosa volete fare da grandi?’ le risposte più comuni sono influencer, star di TikTok, Onlyfans”, racconta un’insegnante con amarezza. “E chi farà i lavori che richiedono studio e dedizione?“, si domanda, preoccupata per il futuro di una società che rischia di premiare solo l’apparenza e la superficialità.

Il caso Ferragni apre un dibattito importante sull’educazione dei giovani e sul ruolo dei social nella nostra società. Un dibattito a cui tutti, genitori, docenti e studenti, dovrebbero partecipare attivamente per costruire un futuro più consapevole e solido.

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