CorriereNerd.it

Chi è davvero l’artista nell’era digitale?

L’arte contemporanea, sempre più intrinsecamente legata alla tecnologia, si trova a un bivio cruciale. Da un lato, le nuove tecnologie offrono agli artisti strumenti potenti per esprimere la loro creatività in modi mai visti prima. Dall’altro, la dipendenza da piattaforme e algoritmi esterni pone interrogativi sulla sovranità artistica e sulla proprietà intellettuale.

L’arte digitale in un mondo interconnesso

Le conferenze Cybersecurity Day e LeADS Final Conference hanno evidenziato come la questione della sovranità digitale sia strettamente collegata al mondo dell’arte contemporanea. Artisti come Refik Anadol, che crea opere immersive basate su enormi set di dati, o Mario Klingemann, pioniere dell’arte generativa, dipendono da infrastrutture tecnologiche e algoritmi complessi che spesso sfuggono al loro controllo.

I rischi della dipendenza tecnologica

Questa dipendenza comporta diversi rischi:

  • Perdita di controllo: Gli artisti rischiano di perdere il controllo sulle proprie opere, se queste sono ospitate su piattaforme che possono modificare le loro politiche o addirittura cessare di esistere.
  • Vulnerabilità: Le opere digitali sono esposte a rischi di pirateria e violazione dei dati.
  • Dipendenza da terzi: Gli artisti diventano dipendenti da aziende tecnologiche che possono influenzare le loro scelte creative e commerciali.

La necessità di una regolamentazione chiara

Per affrontare queste sfide, è necessario un quadro normativo chiaro e trasparente che tuteli i diritti degli artisti digitali. Il GDPR e l’AI Act sono passi avanti importanti, ma non bastano. È necessario definire con precisione i diritti di proprietà intellettuale sulle opere d’arte generate dall’intelligenza artificiale e garantire la sicurezza dei dati utilizzati dagli artisti.

Il ruolo degli NFT

Gli NFT (Non-Fungible Token) sono stati presentati come una soluzione per garantire l’autenticità e la proprietà delle opere d’arte digitali. Tuttavia, la bolla speculativa e la mancanza di una regolamentazione chiara hanno sollevato dubbi sulla loro effettiva utilità.

Il futuro dell’arte digitale

Il futuro dell’arte digitale dipenderà dalla capacità di trovare un equilibrio tra innovazione e regolamentazione. Gli artisti dovranno acquisire competenze tecniche sempre più avanzate per poter gestire in modo autonomo le proprie opere. Allo stesso tempo, le istituzioni e le piattaforme dovranno garantire un ambiente sicuro e trasparente per la creazione e la diffusione dell’arte digitale.

Domande aperte

  • Chi è l’autore di un’opera d’arte generata dall’intelligenza artificiale?
  • Come possiamo garantire la sicurezza e la durabilità delle opere d’arte digitali?
  • Qual è il ruolo delle istituzioni nell’incoraggiare l’innovazione artistica senza sacrificare la protezione dei diritti degli artisti?

Conclusioni

L’arte digitale rappresenta una sfida affascinante e complessa. Da un lato, offre infinite possibilità creative, dall’altro pone interrogativi fondamentali sulla natura dell’arte, sulla proprietà intellettuale e sul ruolo della tecnologia nella società. È fondamentale che artisti, istituzioni e policy maker lavorino insieme per costruire un futuro in cui l’arte digitale possa prosperare in modo sostenibile e etico.

maio

maio

Massimiliano Oliosi, nato a Roma nel 1981, laureato in giurisprudenza, ma amante degli eventi e dell'organizzazione di essi, dal 1999 tramite varie realtà associative locali e nazionali partecipa ad eventi su tutto il territorio nazionale con un occhio particolare al dietro le quinte, alla macchina che fa girare tutto.

Aggiungi commento