Capitan Harlock made in France

Tra le proposte di Panini Comics di questi mesi strani e senza fiere, ne spicca una, insolita ma non per questo meno interessante: la graphic novel, in tre volumi (l’ultimo uscirà a breve) che l’autore francese Jérôme Alquié ha dedicato a Capitaine Albator, meglio noto da noi come Capitan Harlock.

Questa miniserie si presenta molto diversa dai manga a cui siamo abituati, almeno nella concezione grafica, visto che riprende i volumi cartonati transalpini in grande formato, a colori e non in bianco e nero come i manga di solito. Capitan Harlock Memorie dell’Arcadia, in originale Capitaine Albator — Mémoires de l’Arcadia presenta una nuova avventura dell’eroe creato da Leiji Matsumoto, ispirata alla serie del 1977, quella per intenderci in cui affronta le Mazoniane, considerata da molti la migliore.
Jérôme Alquié non ricostruisce però la vicenda in maniera ripetitiva, ma ci inserisce del suo, partendo da un episodio e inserendo una nuova minaccia nella guerra tra Harlock e la regina Raflesia, legata al passato del popolo di Mazone sul nostro pianeta, in cui vengono coinvolti vari personaggi dei due schieramenti, a volte con un nuovo ruolo e volto, come nel caso della piccola Miyu.

In Francia, Albator è ancora oggi uno degli anime più popolari di sempre, insieme a Goldorak (Goldrake) e Candy Candy: Jérôme Alquié è cresciuto con la serie classica e ha coronato un sogno realizzando quest’opera per l’editore francese Dargaud, apprezzata molto da Matsumoto, presente anche nella storia come personaggio.
Il risultato è comunque interessante, anche se a tratti la trama raccontata stride un po’ con quella ufficiale, ma del resto di Harlock in questi anni abbiamo visto tante incarnazioni e tante storie spesso in contrasto tra di loro: più che un manga, sempre un anime su carta, molto simile alla serie del 1977, e quindi perfetto a suscitare la nostalgia canaglia negli appassionati che mai hanno dimenticato quelle avventure di un pirata tutto nero che per casa ha solo il ciel.
Del resto, Jérôme Alquié ha voluto con il suo fumetto creare una storia di valore artistico e letterario suo, ma nello stesso tempo omaggiare uno degli eroi emblematici della sua generazione, ancora oggi capace di suscitare sogni e emozioni.

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