Camp Grizzly – L’incubo horror anni ’70 torna in una seconda edizione definitiva

C’era una volta un’estate che non sarebbe mai dovuta iniziare.
Nel cuore di una foresta isolata, tra il fruscio sinistro degli alberi e il cigolio delle assi marce delle cabine, qualcosa si risvegliava ogni notte. Un sussurro nel buio, un’ombra tra le tende. Nessuno sapeva da dove venisse Otis, né perché indossasse quella maschera da orso. Ma tutti sapevano una cosa: non bisognava restare soli.

Nel mondo dei giochi da tavolo, Camp Grizzly è diventato leggenda. Non per la sua rarità, ma per quello che evoca: l’eco di un cinema horror anni ’70 fatto di sangue, suspense e superstizione. Pubblicato per la prima volta più di un decennio fa, questo survival horror semi-cooperativo è presto scomparso dagli scaffali, inghiottito nell’oblio come tanti campeggiatori scomparsi nel nulla. Ma ora è tornato. E ha portato con sé qualcosa di nuovo. Qualcosa di ancora più letale.

Grazie alla collaborazione tra Trick or Treat Studios, il game designer Jason Topolski e l’artista Austin Madison, Camp Grizzly – Second Edition riaffiora dalle tenebre con una veste completamente rinnovata, pronta a risucchiare vecchi e nuovi giocatori in una spirale di terrore, nostalgia e colpi di scena.

Siamo nel 1979. I giocatori assumono i ruoli di animatori di un campeggio perseguitati da Otis, un maniaco omicida con un’inquietante fissazione per gli orsi. Mentre l’aria si fa più pesante e i sentieri del campo si avvolgono in un silenzio sinistro, la partita prende vita come una pellicola slasher in piena regola, con tutti i cliché amati dai fan dell’horror anni ’70 e ’80 – e proprio da quel cinema trae la sua linfa più pura.

Il gioco, per 1-6 giocatori, è semi-cooperativo: si lavora insieme per esplorare il campo, trovare armi, aiutare campeggiatori dispersi e cercare di innescare uno dei quattro possibili finali. Ma sopravvivere non è scontato. Otis, l’assassino mascherato da orso, si muove silenzioso sulla plancia, sempre alla ricerca del bersaglio più vicino. Se un animatore è disarmato, entra in panico, si ferisce e scappa; se invece ha trovato una qualche arma, può tentare di resistere a Otis con un tiro di dado – e più potente è l’arma, più alta è la probabilità di successo. Ma non illudetevi: ogni volta che viene sconfitto, Otis sparisce solo temporaneamente. Ritornerà, più forte e più letale di prima.

A complicare ulteriormente le cose ci pensano le Cabin Cards, carte evento che possono stravolgere il corso della partita con colpi di scena, apparizioni inaspettate, cambi di meteo, oggetti utili, personaggi cameo, armi e persino carte “foolin’ around” per i momenti più… disinvolti. Ogni partita è un racconto nuovo, ricco di tensione, risate isteriche e situazioni memorabili. Le Survival Cards, inoltre, garantiscono poteri unici agli animatori, rendendo ogni personaggio distinto e strategicamente interessante.

Ma Camp Grizzly non è solo un gioco da tavolo: è una lettera d’amore al cinema horror. Carico di easter egg e riferimenti pop, riesce a trasformare una sessione ludica in una serata da ricordare. La nuova edizione promette di essere l’incarnazione definitiva di questo spirito, con una produzione di altissimo livello, illustrazioni aggiornate, un layout grafico migliorato e nuove opzioni di gioco.

Tra le novità più significative c’è la plancia di gioco a doppia faccia: da un lato, la mappa originale restaurata; dall’altro, una nuova ambientazione centrata su un edificio principale con più stanze, da cui si diramano i vari percorsi. Questo cambio introduce nuove strategie e nuovi modi di vivere la tensione del gioco, aumentando la rigiocabilità. Le migliorie grafiche rendono più leggibili le carte e più immersivo l’ambiente di gioco: ad esempio, le cabine ora sono più dettagliate e i luoghi appaiono più realistici e funzionali.

Uno degli aspetti più amati dai fan è sempre stato lo storytelling emergente: ogni partita genera situazioni così assurde e appassionanti da essere degne di una fanfiction horror. Il creatore Jason Topolski racconta di una partita leggendaria durante un Comic Con, in cui il personaggio “Electric Steve” passava il tempo a “foolin’ around”, accumulando carte sopravvivenza, evitando lo scontro diretto e finendo ucciso… solo per tornare come fantasma grazie alla carta “Unfinished Business”. Il finale sorteggiato fu “The Proposal”, in cui Otis dichiarò il suo amore a Ghost Steve. Steve accettò, e insieme massacrarono gli altri animatori, vivendo per sempre felici e contenti. Un finale così assurdo, eppure perfettamente coerente con l’anima bizzarra e creativa del gioco.

Il nuovo Camp Grizzly sarà disponibile tramite Kickstarter a partire dall’8 luglio 2025, con un’uscita retail prevista nel 2026. La campagna includerà il gioco base, tutte le sei espansioni precedenti (comprese le esclusive degli stretch goal originari), arte definitiva per ogni componente, nuove regole opzionali per evitare l’eliminazione dei giocatori e molte altre sorprese.

Se siete appassionati di horror, amanti dei giochi narrativi o semplicemente cercate un’esperienza cooperativa ad alto tasso di adrenalina e colpi di scena, Camp Grizzly è il titolo che fa per voi. È accessibile anche ai neofiti, ma sa regalare emozioni profonde anche ai veterani, grazie a una struttura semplice ma estremamente evocativa.

In un mondo dove il reboot è spesso sinonimo di nostalgia sterile, Camp Grizzly Second Edition si presenta come un ritorno necessario: non una replica, ma un’evoluzione di ciò che l’ha reso speciale. Un gioco che, tra urla, risate e momenti di panico condiviso, ci ricorda quanto sia divertente avere paura… quando lo si fa in compagnia attorno a un tavolo.

Preparate i marshmallow, sistemate la torcia e fate attenzione a ogni fruscio tra gli alberi. Otis sta tornando. E questa volta, nessun animatore di campeggio è al sicuro.

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