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Burrovolo. Cominciamo bene.

Burrovolo viene da un piccolo paesino dei colli Trevigiani ed è cresciuta in una fattoria a pane, nutella e cartoni animati. Fin da bambina ama giocare tra campi e boschi immedesimandosi in personaggi improbabili. Durante le sue avventure, infatti, salva il modo innumerevoli volte come Yellow Ranger, esplora foreste alla ricerca di antichi reperti come Relic Hunter, escogita ingegnose trappole a protezione delle sue basi segrete, scopre antichi fossili nel suo periodo da archeologo e viviseziona girini durante un intensa estate da biologa di stagni.

Adolescenza, tra immaginazione e volontariato.

Questo suo vivere di fantasie ha reso Burrovolo una ragazza piuttosto timida, che preferiva rifugiarsi in libri, film e fumetti popolati da creature magiche, piuttosto che relazionarsi troppo con gli altri. Negli anni, forte del desiderio di portare nel mondo reale un pò della magia di cui aveva sempre letto, sviluppa il crescente desiderio di “creare qualcosa”. Riesce a sfogare questo suo estro creativo e contemporaneamente a farsi apprezzare dalla comunità del suo piccolo paesino, grazie ai diversi gruppi di volontariato di cui ha fatto parte. Acquista maggiore consapevolezza dell’hobby creativo che vorrebbe praticare nel suo tempo libero grazie all’organizzazione di un workshop fotografico a tema “fatato”, con mostra finale, tenutosi nel 2015 al Molinetto della Croda.

Irregular Cosplayer.

Graphic designer di professione, “crafter” per scelta, ha il suo imprinting con il mondo Cosplay dopo il suo primo Lucca Comics nel 2012. Grazie a questo “mondo” scopre la gioia di interpretare, finalmente, quei personaggi che la affascinano e il piacere che comporta la sfida di realizzarli quanto più fedeli possibile. Burro ama definirsi un “irregular cosplayer”, il suo atavico amore per le creature fantastiche la porta ad alternare la creazione di costumi basati su personaggi inventati a quella di Cosplay veri e propri.

I Cosplay di Burrovolo

I primi cosplay non si possono definire propriamente tali. Abbozza una versione femminile di Link, evolve commissionando un vestito non troppo fedele da Tauriel e la parte sartoriale del costume da Honey Moon (big eroe 6), l’altra la crea utilizzando per la prima volta il foam. Il primo progetto di cui va fiera e crea totalmente da sola è la Principessa Mononoke, della quale farà successivamente un upgrade personalizzandola. Si cimenta successivamente in un progetto più ambizioso ed elabora il cosplay di Aloy da Horizon Zero Dawn, lavorando diversi materiali tra cui foam, cuoio e tessuti. Gli amici la convincono a partecipare ad una competizione dove vince un premio e la possibilità di partecipare alla finale del Contest Nazionale di Lucca del 2019. Gondul, Valchiria di God of War 4, diventa quindi il suo secondo più grande progetto, che porta a termine in 7-8 mesi. Mai utilizzati e forse non vedranno mai la luce, Merida e Shera giacciono incompleti nell’armadio, cuciti durante la quarantena del 2020.

Gli Originals di Burrovolo

Fate, Streghe, Elfi e Kelpie la affascinano fin da adolescente e la ispirarono nella creazione dei suoi primi Originals, che sfoggia con orgoglio in occasione dei carnevali di Venezia. Folklore, sfumature horror e un pizzico di steampunk caratterizzando quasi tutti i costumi e le maschere che ama realizzare.

Creatività random

Burrovolo adora creare, lo abbiamo capito, ed oltre a cosplay ed originals si diletta in lavoretti di ogni tipo. Dal trasformare bancali in sedie e tavolini per il terrazzo a preparare le buste degli inviti per il suo matrimonio riciclando vecchi fogli di carta. Crea grimori, che saltuariamente vende su Etsy, borse, candele, vede draghi in tronchi di legno ed è sempre alla ricerca di nuove cose da provare.

Le fiere

Burro ama le fiere, soprattutto spendere i suoi stipendi in giochi da tavolo che colleziona. Non è molto il tempo che può dedicarci, ma ha degli appuntamenti fissi con i piccoli eventi attorno a casa che cerca sempre di rispettare. Le manifestazioni più grandi ha cui ha partecipato sono: Lucca Comics (tutti gli anni dal 2012), Sigurtà, Play di Modena, Bologna Nerd e Cartooncomics a Milano. Spera di partecipare al Romics e a qualche evento sulle fate.

Curiosità:

Un nome che ha origine da una storia d’infanzia. Da bambina, Burro, adorava le farfalle, in particolare le “Vanessa Atalanta”.  Ogni estate ce n’era una nel cortile della casa della nonna e tutti i giorni, alternando momenti di corsa a momenti di immobilità, passava del tempo a giocarci. In questo modo, la bestiola, si addomesticò diventando molto amichevole arrivava al punto di posarsi spontaneamente sulle persone. Il nickname nasce quando Burro comincia a pensare ad un nome da utilizzare online su videogiochi o forum. Prova inizialmente con le varie declinazioni di Farfalla (Butterfly, VanessaAtalanta, NymphalidaeVanessa) ma le risultano spesso non disponibili o poco convincenti. Da qui l’illuminazione, “butter-fly” viene diviso in due parole e tradotto, male, in Burro e Volo.

Opinioni sul Cosplay

  • Cosplay Vs Originals. Si sente spesso parlare alcuni utenti della comunity di come gli originals snaturino il concetto di Cosplay. Secondo Burrovolo sono due cose simili e al tempo stesso differenti, più per definizione che per concetto. Il Cosplay si basa sulla creazione di costumi di personaggi esistenti creati quanto più fedeli possibile all’originale. Gli Originals sono volti ad esprimere l’estro e la fantasia dei propri creatori. Per Burro un costume di buona fattura, resta un opera pregevole e ammirabile a prescindere dal suo essere una riproduzione o un originale. Anche parlando di competizioni, reputa che l’uno o l’latro meritino i giusti riconoscimenti nel rispetto delle regole che il Contest stesso prevede.
  • Cosplay, Cosplayer e lavoro. Il mondo del cosplay è cresciuto in maniera quasi esponenziale grazie a internet e alla sua comunità. Sempre più fiere ed eventi nascono e anche le persone “comuni” stanno imparando a conoscere questo magico mondo. Purtroppo l’ignoranza è ancora grande e tanti trovano questo hobby frivolo o inadatto a diventare una professione. Molti non sembrano nemmeno rendersi conto che dietro ad un costume, oltre che a persone con una passione, ci sono impegno, creatività e dedizione. Parlando, ad esempio, di Cosmaker possiamo notare come un ragazzo che si approccia alla creazione di un costume vada incontro a un sacco di sfide creative e logistiche. Deve destreggiarsi con l’uso di diverse tecniche e materiali, fare valutazione di costi e benefici, ricerca e sviluppo del personaggio, sia dal punta di vista della creazione del costume che di quello interpretativo. Deve saper “vendere” le sue capacità sui social che vanno gestiti in maniera ponderata secondo il proprio stile di comunicazione. Insomma, secondo Burro, oltre alla recente crescita di questa “industria” dell’intrattenimento, questi fattori possono essere il trampolino di lancio per rendere quelli del Cosplayer o del Cosmaker dei lavori a tutti gli effetti.

BurroSocial

La foto di copertina è di Mauro Scattolini

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta

Gianluca Falletta, creatore di Satyrnet.it, finalista nel 2019 di Italia's Got Talent, è considerato "il papà del Cosplay Italiano". Come uno dei primi sostenitori e promotori del fenomeno made in Japan in Italia, Gianluca, in 25 anni di attività ha creato, realizzato e prodotto alcune delle più importanti manifestazioni di  settore Nerd e Pop, facendo diventare Satyrnet.it un punto di riferimento per gli appassionati. Dopo "l'apprendistato" presso Filmmaster Events e la Direzione Creativa di Next Group, due delle più importanti agenzie di eventi in Europa, Gianluca si occupa di creare experience e parchi a tema a livello internazionale e ha partecipato allo start-up dei nuovissimi parchi italiani Cinecittà World, Luneur Park e LunaFarm cercando di unire i concetti di narrazione, creatività con l'esigenza di offrire entertainment per il pubblico. Per info e contatti gianlucafalletta.com

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