Burj Al Babas: la Città Fantasma dei Castelli Disney in Turchia

Nel cuore della Turchia, tra colline brulle e montagne poco distanti da Istanbul, si nasconde una delle più affascinanti e strane curiosità immobiliari del mondo: Burj Al Babas. Immaginate centinaia di castelli in stile Disney, perfettamente allineati in file ordinate, che si stagliano come un miraggio surreale nel panorama rurale della provincia di Bolu. Oggi Burj Al Babas è una città fantasma, uno degli echi più impressionanti dei progetti immobiliari naufragati in Turchia.

Il viaggio di Burj Al Babas inizia nel 2014, quando tre imprenditori turchi di Istanbul, i fratelli Yerdelen e Bulent Yilmaz, concepiscono l’idea di creare un esclusivo quartiere residenziale. La loro ambizione era costruire una lussuosa comunità internazionale che avrebbe attirato acquirenti da tutto il mondo, specialmente dal Medio Oriente. I castelli di Burj Al Babas sono stati progettati per rispecchiare un’architettura fiabesca, che unisse elementi delle capitali occidentali e orientali, come la Torre di Galata di Istanbul e il fascino gotico inglese, evocando così la magia dei castelli Disney in uno stile inedito.

Ogni villa all’interno del complesso di Burj Al Babas copre una superficie di circa 324 metri quadrati distribuiti su quattro piani. Con tre salotti, una cucina spaziosa, tre bagni, una stanza TV e persino una veranda panoramica, ciascun castello avrebbe offerto un ambiente di puro lusso, corredato da pavimenti riscaldati e una SPA privata. L’intera area è stata selezionata per la sua vicinanza a fonti termali naturali, un tocco ulteriore per rendere queste residenze un rifugio di benessere e relax.

Il sito di Burj Al Babas, coprendo un’area di circa 300.000 metri quadrati, è stato progettato per ospitare un totale di 732 ville. Tuttavia, di queste solo 587 sono state effettivamente costruite prima che il progetto naufragasse. Il quartiere era stato concepito come un’oasi di lusso, con viali alberati, laghetti artificiali, piazze e persino un centro commerciale dedicato. Il prezzo di vendita delle ville variava tra i 370.000 e i 500.000 dollari, rendendolo un investimento accessibile solo per clienti facoltosi, in particolare provenienti da Qatar, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, e Arabia Saudita.

Ma Burj Al Babas non è mai arrivato a vedere il giorno dell’inaugurazione. Dal momento stesso dell’inizio dei lavori, il progetto ha attirato critiche e preoccupazioni. Da un lato, gli ambientalisti turchi protestavano per la distruzione delle foreste locali, destinate a fare spazio a un complesso che poco rispecchiava l’ambiente naturale della zona. Dall’altro, molti abitanti di Mudurnu, la città più vicina, hanno espresso dubbi sullo stile architettonico che, con le sue torri e guglie, appariva alieno rispetto all’architettura ottomana tipica della regione.

Con il tempo, la situazione è degenerata ulteriormente. L’aumento dei prezzi del petrolio ha ridotto la disponibilità di liquidità per molti degli acquirenti previsti, che hanno smesso di versare le rate, causando un effetto domino. La bancarotta ufficiale per i fratelli Yerdelen è arrivata nel 2018, con un debito di oltre 27 milioni di dollari. Gli era stato concesso di completare le abitazioni già vendute, ma il crollo economico e la crisi pandemica del 2020 hanno reso impossibile la continuazione dei lavori.

Oggi Burj Al Babas si erge come un fantasma dell’opulenza incompiuta. I turisti si avventurano tra i suoi castelli abbandonati, incuriositi dal suo aspetto suggestivo e inquietante, un vero e proprio museo a cielo aperto di un fallimento immobiliare senza precedenti. In molti sono affascinati dall’inquietudine che emanano questi castelli dalle torri gotiche e le guglie, che si ripetono in una monotonia quasi ipnotica. Burj Al Babas è diventato un punto di riferimento turistico, uno scenario insolito che evoca tanto l’incanto dei castelli Disney quanto l’idea di una rovina moderna, abbandonata a metà tra l’ambizione e la realtà.

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