Cosa accade una generazione dopo la fine di una guerra? Mentre i nostri soldati iniziano il loro ritorno mi chiedevo questo leggendo alcuni articoli su un settimanale… Una risposta c’è e la abbiamo neanche tanto lontano..a due o tre passi da noi.. Bosnia 2.0 è un articolo che potete trovare su D la repubblica delle Donne che è in edicola in questi giorni ed anche un video reportage su Repubblica Tv.
La Bosnia-Erzegovina, un paese ancora segnato profondamente dalle cicatrici del conflitto, è il luogo in cui si cela un elefante rosa che rappresenta l’eredità della guerra. Molti sembrano ignorare l’elefante nella stanza, ma Sabina Cehajic, una giovane docente di Psicologia politica e sociale all’università di Sarajevo, decide di affrontare il presente e mettere in luce le responsabilità di tutti nel passato.
Una generazione dopo il conflitto, i bambini nati durante la guerra si trovano ad affrontare la pace, ma senza colpe e senza memoria. Sorprendentemente, non esistono progetti o statistiche che si occupino specificamente di questa generazione, lasciandoli senza un supporto adeguato.
Mancanza di accordo sul numero dei morti e delle persone ancora in vita è solo l’inizio di un viaggio alla scoperta delle storie dei teenager bosniaci, che vivono in un paese che ha conosciuto la pace solo negli ultimi quattordici anni. Giovani come Adna, che non ha ricordi diretti della guerra, ma riconosce che le divisioni appartengono alla generazione dei suoi genitori e non a loro.
Tuzla, la terza città più grande della Bosnia, rappresenta un luogo di incontro e multiculturalità, dove Adna e i suoi coetanei si muovono tra le ciminiere e celebrazioni in memoria di stragi passate. La musica sembra rappresentare un rifugio, un’occasione per dimenticare le divisioni e condividere un’esperienza comune.
Ma non tutti hanno la stessa fortuna. Viktorija e Monika, con i loro trentaquattro anni, si sentono privati del futuro che gli spettava. Le divisioni tornano a farsi sentire e le aspettative di una vita normale sembrano svanire. La violenza degli hooligans e le rivalità calcistiche rappresentano una nuova forma di guerra, che divide gli adolescenti bosniaci.
La Bosnia-Erzegovina si trova ancora ad affrontare le conseguenze della guerra, tra divisioni etniche e culturali che sembrano ancora indelebili. È necessario un confronto sul passato per garantire un futuro migliore per i bambini e i giovani del paese. È un’imperativo offrire loro una prospettiva positiva e un’opportunità di realizzare i propri sogni lontano da divisioni e conflitti. La Bosnia 2.0 rappresenta la sfida che il paese deve affrontare per superare le ferite del passato e costruire un futuro più promettente.