Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan

Prego tu viene vedere mio film.

“Il film più divertente della stagione”

“ Ricompaiono le ambulanze, attenzione si ride a crepapelle”.

“ battute folgoranti”

Ma dove… Forse sono in quella cerchia di persone che non ha capito molto il film… Pensavo fossi da solo ma poi ho sentito di persone che uscivano dalla sala un po’ irritati. Forse vittime dalla pubblicità ingannatoria.  Un po’ la cosa mi ha infastidito perché sono andato a vederlo con tutte le buone intenzioni, cioè ero pronto a ridere, a farmi portare via dall’ambulanza, a farmi esorcizzare come diceva la pubblicità. Ero pronto a tutto. Poi più le battute andavano avanti e più dicevo: <non mi fa ridere>, secco. Una figura nella sala cominciava a scivolare dalla poltrona, quella figura ero io. Mi dimenavo cercando di ridere sottosforzo dove pensavo ci fosse la battuta. Poi mi giro in sala e nessuno rideva a crepapelle come diceva la pubblicità. Nessun infermiere, né galoppini si intravedevano nella sala. Qualche volto annoiato però si.

Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan  o più semplicemente “Borat” è commedia del 2006 con la regia di Larry Charles, interpretata da Sacha Baron Cohrn, Ken Davitian, Pamela Anderson. Presentato fra gli Eventi speciali della Festa del Cinema di Roma 2006, è uscito nelle sale italiane il 2 marzo 2007. Nonostante le controversie e le numerose accuse di antisemitismo ricevute, il film è stata una delle commedie di maggior successo del 2006. Globalmente ha incassato 262,6 milioni di dollari, contro un budget di 18 milioni di dollari.

Eppure … chhi va a vedere Borat non ride, ridacchia. Le battute sono carine, le scenette che ci propina questo insolito giornalista sono simpatiche. Ma tutte cose già viste, semplicemente accendendo la tv.Vi ricordate candid camera? Qualcosa del genere. Pensare che l’attore di questo fake-documentary – prima si chiamavano cosi  ora li chiamano mockumentary –  si è aggiudicato anche un Golden Globe per la sua interpretazione, che indiscutibilmente è grandiosa.

Badate bene non penso che sia un brutto film. Se fossi un timorato della corona, questo Kristo ( prima incarnazione del personaggio di Borat), personaggio del famosissimo comico inglese, già visto nel video di Madonna interpretare il personaggio di Ali G ( da cui anche il film omonimo) sicuramente mi farebbe sganasciare dalle risate. Tutto ciò in tv, al cinema sembra qualcosa di già visto, in alcuni tratti mi sembra quasi di vedere il paffutello Moore aggirarsi per le strade Americane. Un prodotto televisivo trapiantato al cinema, a volte non bisogna sottovalutare le potenzialità del mezzo: in tv sicuramente Borat sarà un successo, ma al cinema è sicuramente una mezza riuscita. Il film piace, ma tiepidamente, nessuna escalation, anche la scena più divertente del film, quella in cui il collaboratore di Borat mette in pratica pensieri licenziosi sull’adorata Pamela non porta il sorrisometro al massimo.  Senza ombra di dubbio è  un film consigliatissimo, la sottile ironia di Borat riesce a catturare sicuramente lo spettatore, anche se lo abbiamo capito che  il “ Life style” americano non è dei migliori.

Allora io con chi me la prendo… Con la pubblicità ingannatoria. Se ci pensate da un po’ di tempo, quando esce un film si tende a pomparlo di più; già prima di uscire il film ha scalato le classifiche, è il più bel film mai fatto nella storia, fa più ridere di, o più pauroso di … Se ci fosse un po’ più di sincerità da parte di questi pubblicitari, o almeno qualche idea un po’ più originale?  Prima, quando usciva un film, era sempre accompagnato da una frase accattivante tipo “Alien nello spazio nessuno ti può  sentire urlare”, o qualcosa del genere. Un po’ di fantasia ragazzi! In fondo siete voi i creativi, no?

di Giulio Cangiano

 

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