Il Parco dei Mostri di Bomarzo, conosciuto anche come il Sacro Bosco, rappresenta una delle meraviglie più enigmatiche e affascinanti d’Italia, un luogo in cui l’arte, la natura e la mitologia si fondono creando un’atmosfera unica. Situato nel cuore della provincia di Viterbo, nel Lazio nord-occidentale, questo straordinario complesso monumentale è universalmente riconosciuto come il più antico parco di sculture del mondo moderno, un vero e proprio precursore dei moderni parchi a tema. La sua storia, la sua bellezza e le sue misteriose sculture continuano a suscitare stupore e curiosità, rendendolo una meta imperdibile per tutti gli appassionati di arte, storia e leggende.
Il Sacro Bosco, che si estende su circa 3 ettari di superficie, si trova in un anfiteatro naturale, immerso in un paesaggio surreale e affascinante, caratterizzato da una fitta vegetazione di conifere e latifoglie. All’interno del parco, le sculture grottesche si ergono tra gli alberi, creando una sorta di labirinto di silenzi, allusioni e illusioni. Le opere d’arte, realizzate in basalto, raffigurano creature mostruose e mitologiche, animali e personaggi del mondo classico, ma la loro disposizione nel parco sfida le convenzioni prospettiche e estetiche tipiche dei giardini all’italiana. Lungi dall’essere un semplice giardino, il Parco dei Mostri è un’esperienza immersiva, che trasporta i visitatori in una dimensione tra arte, magia e letteratura.
La creazione di questo straordinario giardino è attribuita a Pier Francesco Orsini, noto come Vicino, un uomo di cultura e grande erudizione che lo avviò a metà del XVI secolo. Il progetto fu completato nel 1552, ma Vicino, che fu signore di Bomarzo fino al 1581, continuò a lavorare sul parco per anni, scolpendo e animando le rocce del luogo. La sua intenzione era quella di dare vita a un giardino che sfidasse le leggi della ragione, un luogo dove le sculture, in contrasto con la tradizione dei giardini rinascimentali, creassero un ambiente unico e surreale, lontano da qualsiasi logica prospettica. Il Bosco dei Mostri si distingue così per la sua bellezza inusuale, in cui il bizzarro e il misterioso prevalgono sull’ordine razionale.
Il parco è un caleidoscopio di sculture, ognuna delle quali racconta una storia o rimanda a un mito dell’antichità. Tra le opere più celebri spicca il Mascherone di Proteo, una scultura antropomorfa che emerge dalla terra, con la bocca spalancata, come se volesse inghiottire il visitatore. La statua è sormontata da un grande globo in pietra, creando un’immagine potente e misteriosa che lascia un’impressione indelebile. Un’altra scultura emblematicamente imponente è quella di Ercole, conosciuta anche come il Colosso, che raffigura la lotta tra il dio Ercole e il gigante Caco. La grande statua, che domina l’ingresso del parco, è un’interpretazione monumentale del potere e della vittoria, con una iscrizione che recita: “Se Rodi si vantò del suo Colosso / Anche il mio bosco si gloria di questo / e non potendo di più, faccio quel che posso“, un chiaro riferimento alla grandiosità dell’opera.
Tra le altre sculture di grande impatto, troviamo la Tartaruga e la Balena, che simboleggiano l’unione tra cielo e terra, rappresentando anche la longevità. La tartaruga, sulla cui corazza è posizionata la statua di Nike, è una delle immagini più suggestive del parco, mentre la balena che emerge dalla terra offre uno spettacolo altrettanto affascinante. Il Parco dei Mostri ospita anche altre opere di grande bellezza, come la Fontana di Pegaso, la Venere sulla Conchiglia, il Mausoleo, il Teatro, la Casa Pendente, l’Elefante, il Drago, l’Orco (una delle sculture più fotografate dai visitatori), il Vaso gigante e il Tempio. Ogni scultura, ogni angolo del parco, invita il visitatore a perdersi e a riflettere, sfidando la sua percezione della realtà e della bellezza.
La storia del Parco dei Mostri di Bomarzo è stata raccontata anche nel romanzo di Manuel Mujica Lainez, “Bomarzo”, che offre un affresco storico dettagliato del luogo, arricchendo ulteriormente il mito e l’enigma che circondano questo giardino straordinario. La narrazione di Lainez, infatti, riesce a catturare l’essenza del parco, che è ben più di un semplice giardino o di un insieme di sculture: è un luogo di contemplazione, un punto di incontro tra la cultura classica e la visione manierista del mondo.
Oggi, il Parco dei Mostri continua a incantare chiunque lo visiti, portando con sé un’atmosfera magica e misteriosa che stimola l’immaginazione e alimenta il desiderio di esplorare. Le sculture, con la loro imponente presenza, raccontano storie di antiche leggende, ma allo stesso tempo invitano i visitatori a una riflessione più profonda sull’arte, sulla natura e sulla vita. È un luogo che, come il suo stesso nome suggerisce, permette di perdersi per ritrovarsi, di immergersi in un mondo di simboli e significati che vanno oltre il visibile, in un’esperienza che affascina e ispira. Bomarzo è una delle meraviglie più affascinanti del patrimonio culturale italiano. La sua unicità e il suo mistero continuano a sfidare la comprensione, rimanendo uno dei luoghi più straordinari e suggestivi del nostro paese. Per chi cerca un’esperienza che mescoli arte, storia, natura e leggenda, il Sacro Bosco di Bomarzo è una meta che non può mancare nella lista dei luoghi da visitare.
Foto di copertina di Ben Skála
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