CorriereNerd.it

Blue Moon: Il Biopic su Lorenz Hart di Richard Linklater con Ethan Hawke

Blue Moon è un Biopic diretto da Richard Linklater che ripercorre la vita di Lorenz Hart attraverso un racconto toccante e complesso che non solo esplora la fine della carriera di un grande paroliere, ma si immerge anche nelle acque torbide dell’animo umano. Presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino nel febbraio del 2025, il film di Richard Linklater si inserisce tra i titoli di punta nella competizione per l’Orso d’Oro, portando sul grande schermo la storia di Lorenz Hart, una figura leggendaria della musica americana, noto per le sue collaborazioni con il compositore Richard Rodgers. Un nome che, sebbene oggi indissolubilmente legato ai successi di Broadway e del jazz, ha vissuto una parabola discendente fatta di tormenti personali, alcolismo e una solitudine che ha contraddistinto gli ultimi anni della sua vita.

https://youtu.be/NdoMBSFJgwg

Blue Moon è il biopic che sceglie di concentrarsi non solo sul talento di Hart, ma sulla sua caduta, sul conflitto interiore che ha segnato la sua esistenza e, in particolare, sull’evento che segna la fine di una delle collaborazioni più fruttuose della storia della musica: l’apertura di Oklahoma!, il primo grande successo di Rodgers e Hammerstein, che è ormai la vetrina di una Broadway che non ha più posto per Hart. La pellicola, scritta da Robert Kaplow, si svolge quasi interamente all’interno di un ristorante iconico di New York, il Sardi’s, e si concentra sulla serata del 31 marzo 1944, in cui Hart, ormai ai margini, si ritrova a riflettere sul proprio declino, intrappolato tra rimorsi, alcol e il crescente senso di abbandono.

Ethan Hawke, nel ruolo di Lorenz Hart, offre una performance intensa e sfumata che cattura ogni angolo di fragilità e vulnerabilità del personaggio. Hawke, che aveva ricevuto la sceneggiatura ben dodici anni prima, ha scelto di interpretare Hart solo quando il regista gli ha confidato che “era finalmente pronto” a portare questa figura così complessa sullo schermo. In effetti, la sua interpretazione riesce a trasmettere tutta la disperazione e il tormento che Hart ha vissuto nella sua ultima fase di vita. Un uomo brillante, un poeta di grande talento, ma anche profondamente segnato da un’autodistruzione che non riusciva a fermare, nonostante il riconoscimento della sua arte. Hawke riesce a incarnare questo tormento con una naturalezza che fa sembrare Hart non solo un uomo di talento, ma anche un uomo fragile, incapace di fare i conti con la propria solitudine e la perdita di significato che deriva dal veder trionfare il proprio ex partner, Richard Rodgers, interpretato da Andrew Scott. Scott dipinge un Rodgers distaccato, pronto a brillare sulla scena di Broadway, ma che tradisce, nei suoi occhi, una distanza crescente dalla figura ormai decaduta di Hart.

Accanto a loro, Margaret Qualley aggiunge una nota di speranza e di dramma nei panni di Elizabeth, una giovane donna di cui Hart è innamorato ma con la quale non riesce mai a stabilire un legame soddisfacente, trascinato dalla sua stessa inadeguatezza emotiva. Bobby Cannavale completa il quadro con un personaggio che, pur non avendo una centralità assoluta, offre uno spunto ulteriore per esplorare la decadenza della vita di Hart.

La regia di Richard Linklater, noto per il suo approccio attento alla psicologia dei personaggi e per il suo stile che spesso preferisce il tempo e lo spazio per esplorare i sentimenti, è qui un elemento chiave nel raccontare la vita di Hart. L’intimità dell’ambiente scelto per la maggior parte delle scene, un ristorante che diventa una prigione dorata per il protagonista, permette di concentrarsi completamente sulla psicologia del personaggio. Linklater riesce a catturare l’essenza di un uomo che vive in un mondo che non è più il suo, un mondo che ha continuato a evolversi mentre lui restava indietro, bloccato in un passato che non riusciva più a rivivere, nemmeno nei suoi successi. La pellicola diventa così un simbolo della lotta di un uomo contro se stesso, un uomo che non riesce a lasciare andare il passato e che non può fare i conti con il presente.

Il film non è solo una cronaca della fine di un’era musicale, ma anche una riflessione sul ruolo dell’artista e sulla difficoltà di accettare il proprio posto in un mondo che non perdona. La musica di Rodgers e Hart, pur essendo eterna, non è più in grado di alleviare la sofferenza di Hart, il quale sembra prigioniero di un ruolo che non riesce più a recitare. La sua dipendenza dall’alcol e la sua depressione si intrecciano con il rifiuto di accettare il cambiamento, sia nella sua vita che nel mondo che lo circonda.

Le recensioni di Blue Moon, che ha debuttato al Festival di Berlino, sono state positive. Alcuni critici hanno sottolineato la profondità del film, definendolo romantico e commovente, un viaggio nell’intimità di un uomo che ha visto il suo mondo sfaldarsi. Screen Daily ha evidenziato la capacità del film di emozionare profondamente il pubblico, mentre Variety ha apprezzato il modo in cui il film dà al pubblico uno spunto unico per esplorare l’ambiente creativo di uno dei più grandi parolieri della storia della musica. Tuttavia, Slant Magazine ha fatto notare che Blue Moon affronta temi complessi, come il conflitto tra la fedeltà all’arte e la necessità di adattarsi al cambiamento, un aspetto che potrebbe risultare difficile da apprezzare per chi non è già familiare con la vita di Hart. Blue Moon non è semplicemente un film sulla fine della carriera di un genio musicale, ma un’opera che esplora il lato oscuro dell’arte, della fama e della solitudine. Richard Linklater, con la sua regia attenta e un cast impeccabile, offre una riflessione profonda sull’umanità, sui fallimenti e sulle fragilità di chi ha dato tanto al mondo, ma non ha saputo fare i conti con le proprie debolezze. Un film che solleva interrogativi sull’arte, sulla vita e sulla difficile accettazione della propria realtà, rendendolo un’opera imprescindibile per chiunque sia appassionato di drammi biografici e di storie che scavano nel profondo della psiche umana. Blue Moon è un film che, con la sua dolce tristezza, non può che lasciare un segno nel cuore di chi lo guarda.

Dai nostri utenti

Dai nostri utenti

Appassionati di cultura nerd, videoludica e cinematografica, i nostri utenti contribuiscono con articoli approfonditi e recensioni coinvolgenti. Spaziando tra narrativa, fumetti, musica e tecnologia, offrono analisi su temi che vanno dal cinema alla letteratura, passando per il mondo del cosplay e le innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale e della robotica.

Con competenza e curiosità, i loro articoli arricchiscono il panorama nerd e pop con uno stile appassionato e divulgativo, dando voce alle molte sfaccettature di queste passioni. Questi preziosi contributi, a volte, sono stati performati a livello testuali, in modalità "editor", da ChatGPT o Google Gemini.

Aggiungi commento

Your Header Sidebar area is currently empty. Hurry up and add some widgets.