Un cartone animato giocabile? BLUD ci prova, ma non con grande successo. Ambientato nella vivace città di Carpentersville, il gioco segue le vicende di Becky Brewster, una liceale catapultata in un’avventura contro vampiri e insetti giganti. Se la parte esplorativa e lo stile visivo conquistano con il loro fascino retrò, il sistema di combattimento lascia a desiderare, rendendo l’esperienza complessivamente poco entusiasmante.
Nostalgia anni ’90: tra selfie e mazza da hockey
BLUD si apre con Becky che si trasferisce a Carpentersville, pronta ad affrontare un nuovo anno scolastico. Tra selfie da influencer e amicizie appena nate, la sua vita tranquilla viene sconvolta dall’apparizione di creature mostruose. Scoprendo di avere antenati cacciatori di vampiri, Becky impugna la sua mazza da hockey e si lancia in una battaglia per salvare la città.
Un’esplorazione piacevole, ma con qualche sbavatura
La mappa di Carpentersville è ricca di personaggi interessanti e dialoghi divertenti, rendendo l’esplorazione piacevole e coinvolgente. Anche il sistema di selfie, che integra la narrazione e premia la creatività, si rivela un’idea originale e ben implementata. Tuttavia, alcune missioni secondarie risultano poco ispirate e gli obiettivi a volte non sono chiari, causando frustrazione e perdite di tempo.
Un combattimento scivoloso e ripetitivo
Purtroppo, il punto debole di BLUD è proprio il sistema di combattimento. Incentrato su attacchi basilari con la mazza da hockey e schivate, risulta presto ripetitivo e privo di mordente. L’introduzione di nuove abilità e strumenti nel corso del gioco non basta a rivoluzionare la formula, rendendo gli scontri tediosi e poco soddisfacenti.
Dungeon discreti, boss apprezzabili
I dungeon, seppur ben strutturati, soffrono di alcune scelte discutibili. La presenza di “passaggi scorretti” che attivano trappole improvvise risulta frustrante e incoerente con il tono leggero del gioco. I boss, invece, rappresentano la parte migliore dell’esperienza action, con design unici, animazioni curate e meccaniche di combattimento più variegate.
Un’occasione mancata: tra luci e ombre
BLUD cattura l’essenza dei cartoni animati anni ’90 con il suo stile visivo accattivante, l’umorismo stravagante e l’atmosfera nostalgica. Tuttavia, il sistema di combattimento superficiale e ripetitivo mina l’esperienza complessiva, rendendo il gioco poco più di un passatempo dimenticabile. Se amate l’estetica retrò e non vi dispiace un gameplay poco impegnativo, BLUD potrebbe comunque strapparvi un sorriso. Ma se cercate un’avventura videoludica profonda e coinvolgente, dovrete guardare altrove.
In definitiva, BLUD è un gioco con due anime: una che conquista con il suo fascino nostalgico e l’altra che delude con un combattimento fiacco e ripetitivo. Un’occasione mancata per una potenziale perla del genere action-adventure.