Il 22 dicembre 2015, la rivista giapponese Young Animal ha annunciato l’arrivo di una nuova serie televisiva anime dedicata a Berserk, intitolata semplicemente Berserk. Questo nuovo adattamento, realizzato dagli studi Liden Films, Gemba e Millepensee, ha avuto la regia di Shin Itagaki e la supervisione dello stesso Kentarō Miura, l’autore del celebre manga. La serie, trasmessa a partire dal 1° luglio 2016 su WOWOW, ha rappresentato un’importante evoluzione rispetto ai precedenti adattamenti animati, ma non senza polemiche e critiche.
A differenza della prima serie televisiva e dei tre film che la precedono, che utilizzavano una combinazione di animazione tradizionale e CGI, la nuova serie ha optato per un’animazione quasi interamente digitale. Questo cambiamento ha suscitato reazioni contrastanti tra i fan e i critici. Berserk, che si distingue per la sua scelta di utilizzare la CGI, ha cercato di approfondire la trama del manga andando oltre l’Eclissi, una delle sezioni più iconiche e drammatiche della saga.
La trama dell’anime continua le avventure di Guts, il Guerriero Nero, che lotta per liberarsi dalla maledizione imposta da un marchio demoniaco sul suo collo. Il suo obiettivo è salvare se stesso e la sua amante, Casca, dall’inevitabile condanna che li perseguita. Kentarō Miura aveva promesso che la serie avrebbe esplorato vicende inedite rispetto agli adattamenti precedenti, mostrando Guts nei suoi panni di “Cavaliere Nero”.
Tuttavia, nonostante le aspettative elevate, il nuovo anime ha incontrato diverse difficoltà. La serie è stata accolta con delusione da molti fan, soprattutto a causa della qualità dell’animazione. La CGI, che era stata introdotta nei film precedenti, è stata qui utilizzata in modo predominante e ha sollevato numerose critiche. L’animazione digitale, che avrebbe dovuto rappresentare un’evoluzione, è stata percepita da molti come una scelta poco riuscita. Il cel shading utilizzato ha appiattito i volti dei personaggi, dando loro un aspetto poco espressivo e rendendo l’animazione nel complesso meno coinvolgente. La regia di Shin Itagaki è stata criticata per non riuscire a catturare l’atmosfera oscura e profonda del manga originale. La serie sembrava concentrarsi eccessivamente sul mostrare Guts come un personaggio “cazzuto”, piuttosto che esplorare la complessità e l’intensità del suo viaggio. Il ritmo della narrazione è stato considerato mal gestito, con alcune parti della storia rallentate in modo inspiegabile e altre accelerato, compromettendo la fluidità e l’immersività dell’esperienza. Il comparto sonoro ha anch’esso subito critiche, con le scelte musicali, come le chitarre metal, che sono state giudicate in contrasto con l’atmosfera cupa e complessa di Berserk. Il tema di apertura è stato descritto da alcuni come “robaccia edgy”, e le colonne sonore non sono riuscite a rinvigorire l’esperienza visiva.
Nonostante le sue mancanze, la serie ha offerto nuovi spunti narrativi e ha tentato di esplorare parte della trama che non era stata coperta dai precedenti adattamenti. Mentre il nuovo Berserk ha offerto ai fan del Guerriero Nero la possibilità di vedere nuove avventure del loro eroe, ha anche dimostrato le sfide di adattare una storia così complessa e amata con le tecniche moderne di animazione. La serie rimane una testimonianza delle ambizioni e delle difficoltà dell’industria dell’animazione, e, sebbene abbia avuto i suoi difetti, ha continuato a mantenere viva la fiamma dell’universo di Berserk.