Se qualcuno vi chiede cosa significa “Berserk”, la risposta è una sola: “Furioso”. Questo termine descrive perfettamente Gatsu, il protagonista di uno dei manga più celebrati e iconici della storia: Berserk, opera del maestro Kentaro Miura. Un manga cupo, violento, profondo e oscuro che, fin dal suo esordio nel 1989, ha segnato profondamente il panorama fumettistico mondiale, diventando un punto di riferimento per il genere dark fantasy.
Gatsu, il “Guerriero Nero”, appare sin dalle prime tavole come un personaggio tormentato, pieno di cicatrici, fisiche e psicologiche. Armato di una spada gigantesca, tanto grande quanto impossibile da maneggiare per un uomo normale, Gatsu vaga in un mondo crudele e spietato, un Medioevo fantasy che richiama la nostra Europa, in particolar modo l’Inghilterra e la Francia del periodo più oscuro della storia. La prima immagine di Gatsu non lascia spazio a dubbi: è un guerriero senza scrupoli, segnato da un passato doloroso e dalla voglia di vendetta.
Ma Berserk non è solo sangue e frattaglie, anche se il manga non lesina certo in scene violente e gore. La violenza è un elemento chiave, ma non fine a sé stessa. La brutalità della vita di Gatsu e del mondo in cui vive rispecchia la durezza della realtà medievale, un’epoca di guerre, morte e sofferenza, dove la vita umana aveva ben poco valore.
Gatsu non è un eroe classico. È un uomo spezzato, perseguitato da demoni reali e interiori. La sua storia comincia con la sua nascita da un cadavere impiccato, un inizio che prefigura il suo destino travagliato. Cresciuto da un mercenario crudele di nome Gambino, Gatsu impara presto a combattere per sopravvivere. L’incontro con Grifis, il leader della “Squadra dei Falchi”, segna un momento cruciale nella sua vita. Grifis è l’opposto di Gatsu: carismatico, ambizioso e affascinante, tanto da sembrare quasi irreale. Tra i due nasce un legame complesso e profondo, che trascende la semplice amicizia.
Grifis è destinato a diventare uno dei personaggi chiave della storia, con il suo sogno di conquistare un regno e la sua successiva caduta che porta all’evento più traumatico della serie: l’Eclissi. È qui che Gatsu perde tutto e la sua sete di vendetta si cristallizza in una missione contro la “Mano di Dio”, cinque entità sovrannaturali che controllano il destino degli uomini.
La “Mano di Dio” è una congrega di esseri divini, e Grifis, dopo aver sacrificato i suoi compagni della Squadra dei Falchi, ne diventa parte, assumendo l’identità di Femto. Questo tradimento rappresenta il punto di svolta per Gatsu, che da quel momento in poi giura vendetta contro Grifis e la Mano di Dio. Il concetto di destino, infatti, è centrale in Berserk. La vita degli uomini sembra essere predeterminata, e il libero arbitrio è solo un’illusione. Ma Gatsu si rifiuta di accettare questa realtà. Il suo viaggio è una lotta continua contro un destino apparentemente già scritto, contro poteri che vanno oltre la comprensione umana.
Berserk non è solo una storia di vendetta e mostri. È un’opera che affronta temi profondi e universali, come il dolore, il tradimento, la sopravvivenza e la lotta per mantenere la propria umanità in un mondo spietato. La citazione di Friedrich Nietzsche all’inizio di questo articolo è particolarmente adatta per descrivere l’anima di Berserk: “Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro”. Gatsu è costantemente sull’orlo dell’abisso, e la sua lotta è anche contro la tentazione di diventare come coloro che odia.
L’Eredità di Kentaro Miura
L’arte di Kentaro Miura è un’altra delle ragioni per cui Berserk è considerato un capolavoro. Le sue tavole sono di una precisione maniacale, con dettagli che richiamano le opere di Gustave Doré e le prospettive impossibili di M.C. Escher. Le scene di battaglia, le armature e i mostri sono rappresentati con una cura che rende ogni pagina un’opera d’arte. E la famosa spada di Gatsu, che all’inizio può sembrare esagerata, trova radici storiche in spade reali viste in luoghi come il Palazzo Ducale di Venezia o la Torre di Londra.
Un Lungo Flashback e la Struttura Narrativa
Berserk utilizza una struttura narrativa atipica, con un lungo flashback che occupa buona parte della prima parte del manga, narrando l’infanzia di Gatsu e la sua vita nella Squadra dei Falchi. Questo flashback, conosciuto come l’arco narrativo dell’Epoca d’Oro, è uno dei più apprezzati dai fan, poiché svela la complessità dei personaggi e delle loro relazioni.
Influenze e Legacy
Berserk ha influenzato innumerevoli opere, non solo nel mondo dei manga, ma anche nei videogiochi e nel cinema. La saga di Dark Souls, ad esempio, deve molto al mondo oscuro e brutale di Berserk. Kentaro Miura ha tratto ispirazione da fonti occidentali come Hellraiser di Clive Barker e la letteratura gotica, mescolando orrore, fantasia e storia in un modo unico.
In conclusione, Berserk è molto più di un manga. È un’esperienza che esplora la condizione umana, la sofferenza e la lotta per la sopravvivenza. È un’opera cruda, ma anche profondamente umana, capace di coinvolgere il lettore in un viaggio oscuro e affascinante che non lascia indifferenti.
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