Nonostante siano passati 1200 anni dalla scomparsa di Carlo Magno, l’Imperatore e i suoi insegnamenti permangono nei cuori e nelle orecchie. “Hanno Ucciso Carlo Magno” del gruppo Bardomagno vuole infatti, rimembrare le gesta degli ultimi giorni del primo sovrano che unì l’Europa sotto un’unica egida, quella del Sacro Romano Impero.
Per rendere giustizia al nome di Carlo, i BardoMagno hanno scoperto un antico tomo impolverato su cui un quasi ormai dimenticato musico dal nome di Massimus Spezza Ali, compose una canzone per onorare il vecchio sovrano. Reinterpretando così quella melodia in chiave folk rock/pop, i BardoMagno vogliono far danzare e brindare le genti all’Imperatore oggi così come allora.
Hanno Ucciso Carlo Magno è stata scritta e composta dalla gorgogliante voce di Valerio Storch (NANOWAR OF Steel), noto Abdul il Bardo e dal ferreo pugno di Feudalesimo e Libertà. Vanta inoltre l’ormai fissa collaborazione del Gran Calippo d’Oriente alias Maurizio Cardullo, al basso/cittern/cornamuse, e di Fra’ Casso da Montalcino ovvero Edoardo Sala, entrambi ex folkstone, alle funamboliche percussioni e ritmiche. Il tutto musicato appositamente per immergersi nella nuova modernità medievale Made in Aquisgrana.
«Che fine ha fatto Carlo Magno? Nessuno tra lo volgo lo sa. V’è chi narra che a farlo fuori sian stati i Sassoni. V’è invece, chi narra sia stato qualche venditore di vin brulè vendocatosi per qualche sgarro».
BardoMagno è il progetto musicale di Feudalesimo e Libertà, una community nata su Facebook nel dicembre 2012 che conta ad oggi più di 700 mila followers, raccogliendo gran parte degli appassionati di storia, videogames e fumetto, può essere considerata la più grande community sul medioevo d’Italia. “Servendo et seguitando” gli ideali del sistema feudale, BardoMagno è la diretta espressione della voce de “Lo Imperatore” fatta in musica, cosicché “financo lo più analfabeta delli villici possa istruirsi via auricolae allo soave et rassicurante pugno di ferro imperiale”. Ad aprile del 2019 è uscito il loro album di debutto “VOL. I”, in collaborazione con la Black Dingo production che trasla in chiave satirica i più noti brani della tradizione musicale italiana oltre a proprie composizioni. La loro opera prima è un concentrato di musica folk rock dai testi in neo-medievale.