Bibliografia: “Dizionario universale dei miti e delle leggende” di Anthony S. Mercatante
Nella mitologia greca Dea dell’inganno, della discordia, del male, dell’infatuazione e personificazione della cecità morale. Figlia di Zeus ed Eris, identificata dai romani con la Dea discordia, Ate venne cacciata dal cielo da Zeus perchè l’aveva ingannato.
Secondo l’Iliade, una volta Zeus, ingannato da Ade, si vantò con gli altri Dei che quel giorno sarebbe nato il più forte degli uomini, dominatore di molti. Era ne approfittò per ingannare Zeus che era in attesa della nascita di Eracle, avuto da una mortale, rivale della Dea. Dopo aver fatto giurare a Zeus di mantenere la parola, Era persuase la Dea delle nascite a ritardare la nascita di Eracle e ad affrettare quella di Euristeo che quindi ebbe potere persino su Eracle. Ate non fu invitata alle nozze di Peleo e Teti. In collera per l’offesa, scrisse “alla più bella” su un pomo d’oro che lasciò rotolare in mezzo ai convitati. Tutte le Dee reclamarono il frutto. Zeus rifiutò di formulare un giudizio e la questione fu affidata a Paride. La sua scelta di Afrodite provocò la guerra di Troia. Ate è segiuta dalle Litai (preghiere), le figlie storpie, grinzose e strabiche di Zeus. Esse possono guarire i mali provocati da Ate, ma ne portano di nuovi ai pervicaci. La Dea è menzionata nella Teogonia di Esiodo.
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