Ascoltando l’eco dell’universo: la nuova mappa delle onde gravitazionali

Immaginate di ascoltare il “ronzio” dell’universo. Un po’ come mettere l’orecchio su una conchiglia, ma su scala cosmica! Un gruppo di scienziati ha appena creato la mappa più dettagliata delle onde gravitazionali, quelle increspature nello spazio-tempo generate da eventi cosmici catastrofici come la fusione di buchi neri supermassicci.

Come hanno fatto?

Grazie al radiotelescopio MeerKAT, in Sudafrica, gli scienziati hanno “ascoltato” per anni le pulsar, delle stelle super dense che emettono segnali radio precisi come orologi cosmici. Le onde gravitazionali, passando attraverso queste pulsar, ne alterano leggermente i segnali, come delle piccole increspature nell’acqua. Analizzando questi cambiamenti, gli scienziati sono riusciti a creare una mappa dettagliata di queste onde misteriose.

Perché è così importante?

Questa scoperta apre una nuova finestra sull’universo, permettendoci di studiare fenomeni cosmici che fino a poco tempo fa erano solo teorici. Potremo così:

  • Capire meglio i buchi neri supermassicci: Questi giganti cosmici sono ancora avvolti nel mistero. Le onde gravitazionali ci aiuteranno a svelarne i segreti.
  • Esplorare le origini dell’universo: Le onde gravitazionali potrebbero portarci a scoprire informazioni preziose sulle prime fasi dell’universo.
  • Verificare teorie sulla gravità: Questa scoperta potrebbe confermare o smentire alcune delle nostre teorie più fondamentali sulla gravità.

In parole semplici:

Immagina l’universo come un gigantesco oceano. Le onde gravitazionali sono come le onde che si formano quando un sasso viene gettato nell’acqua. Grazie a questa nuova mappa, possiamo finalmente iniziare a “surfare” su queste onde e scoprire i segreti più profondi del cosmo.

Fonte

The MeerKAT pulsar timing array: Maps of the gravitational-wave sky with the 4.5 year data release
Author: Grunthal, Kathrin; Nathan, Rowina S
Publication: Monthly Notices of the Royal Astronomical Society
Publisher:Oxford University Press
Date:2024-12-03
Copyright © 2024, © The Author(s) 2024. Published by Oxford University Press on behalf of Royal Astronomical Society.

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