Il progetto Arcade Story

Il progetto Arcade Story parte nel 2017 in provincia di Vicenza, più precisamente ad Arzignano, con l’obiettivo di mantenere vivo l’interesse per i videogiochi a gettone Arcade e quell’immaginario pop degli anni Ottanta amato dai ragazzini di allora e che incuriosisce e affascina i bambini di oggi.

Nasce da un’idea di Antonio Nati e Michele Colucci (Social Media manager), realizzata in squadra con Andrea Genovese (restauratore), Andrea Vesnaver (tecnico elettronico) e Domenico Cervini (addetto alla riparazione delle schede gioco) attraverso un grande e appassionato lavoro di ricerca e restauro che ha portato al recupero di cabinati originali funzionanti e pronti a regalare nuove emozioni collettive in un mondo in cui la fruizione dei videogame è sempre più individuale. Non c’erano i social negli anni Ottanta e le sale giochi erano luoghi di aggregazione, di amicizia, di socialità. Valori apprezzati ancor più al tempo della pandemia e del distanziamento forzato. C

Arcade Story propone il recupero culturale dell’industria del divertimento targato anni Ottanta, con la costruzione di un vero e proprio set nel quale sperimentare nuovamente i più popolari giochi da sala. Il lavoro di ricerca e restauro ha portato Arcade Story ad avere una collezione di oltre 400 cabinati originali (molti importati direttamente dagli USA), ognuno con una storia affascinante e speculare al periodo storico, ad esempio il gioco Missile Command, ideato durante la Guerra Fredda, simula un attacco nucleare alle città statunitensi e il giocatore deve difendersi armato di trackball.

Arcade Story promuove anche il rispetto dell’ambiente e l’impegno sociale: si recuperano i vecchi televisori a tubo catodico altamente inquinanti, si rigenerano e si adattano ai mobili disponibili. I cabinati sono strumenti utili alla Coin Theraphy, una forma di aiuto per le famiglie con bambini che si isolano dal mondo a causa della dipendenza dai giochi online. La terapia educa a dosare il gioco, come si faceva negli anni 80, quando ci si trovava di fronte la scritta “Game Over”: uno stop, oggi, quasi inesistente poiché con i moderni video games è possibile giocare all’infinito.

Il progetto è in continua evoluzione, non solo grazie alle collaborazioni con importanti brand (Juventus, Mercedes, CocaCola, Borsalino, Armani, solo per citarne alcuni) e show televisivi come X-Factor, all’allestimento di vere e proprie sale giochi anni 80 e alla presenza, di una parte della consistente collezione, agli eventi fieristici legati al mondo dei Comics/Videogame (Gardacon, Bologna Nerd Show, Modena Nerd), ma anche grazie alla presenza di Arcadestory sulle diverse piattaforme social: Facebook, Youtube, Instagram, TikTok e Twitch.

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