Anime disturbanti: come trovare il giusto equilibrio tra arte e sensibilità

Quando si parla di anime, spesso si pensa ai capolavori eterni e popolari che ogni fan ha visto almeno una volta. Ma cosa succede se guardiamo dall’altro lato? Oltre agli anime considerati i peggiori dal pubblico, c’è un anime che è stato bandito ovunque, anche in Giappone, per il suo contenuto disturbante.

Shojo Tsubaki, questo il titolo originale dell’anime, è un film che racconta la storia di Midori, una ragazzina di 14 anni. Durante la sua vita, Midori affronta molte difficoltà. Inizia a vendere fiori sul ciglio della strada per cercare di aiutare la propria madre malata. Un giorno, un individuo inquietante la avvicina in strada offrendole riparo, se mai dovesse servirle. Dopo l’incontro con questo individuo, Midori torna a casa per trovare il corpo della madre divorato dai ratti.

Orfana e sola, Midori decide di unirsi a un circo. Ma anche lì soffrirà molto a causa di un gruppo di circensi che abusa di lei emotivamente e sessualmente. La storia non finisce qui, perché Midori dovrà affrontare altri eventi traumatici, come il massacro di animali e altre attenzioni indesiderate. Alla fine dell’anime, Midori si innamora di un vecchio mago nano che si fa chiamare Wonder Masamitsu. Nonostante la grande differenza d’età, lui ricambia le sue attenzioni.

Durante la valutazione del film, diversi paesi hanno deciso che il contenuto dell’anime era troppo esplicito e disturbante. Pertanto, la decisione principale è stata quella di bandire Midori, la ragazza delle camelie dai cinema di tutto il mondo. Il film Shojo Tsubaki è l’adattamento del manga “Midori, la ragazze delle camelie”, scritto da Suehiro Maruo nel 1984.

Non è un caso se Hiroshi Harada, regista che ha lavorato anche a Doraemon e Furusato saisei: Nippon no mukashibanashi, ebbe molta difficoltà nel trovare investitori che credessero nel progetto. Alla fine fu costretto a usare i suoi risparmi personali per finanziare la produzione del film. La realizzazione del film richiese 5 anni, con Harada che si occupò non solo della regia ma anche della sceneggiatura, degli storyboard e dell’animazione chiave. Non riuscì a trovare altro personale per aiutarlo nella produzione del film.

La storia di Midori è tragica e commovente. Il fatto che il film sia stato bandito in molti paesi dimostra quanto sia potente e disturbante il suo contenuto. Ma ci ricorda anche l’importanza di affrontare temi difficili e delicati con rispetto e sensibilità.

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