“Animatrix” non è semplicemente una raccolta di nove episodi animati, ma un’esperienza totale, dove le storie, le immagini e gli stili si mescolano in un turbinio cromatico e narrativo che trascina lo spettatore nel cuore pulsante di Matrix. Questo viaggio è accompagnato da una colonna sonora che, pur spaziando tra generi diversissimi, diventa essa stessa protagonista indiscussa della scena, sostituendosi in alcuni tratti alla sceneggiatura, elevando l’intensità visiva e sonora dell’opera.
La colonna sonora di “Animatrix”, un capolavoro sotto molti aspetti, è il risultato di una fusione creativa tra autori di primissimo piano del panorama tecno-pop e i compositori che hanno dato vita alla trilogia cinematografica di “Matrix”. Coordinata dal talentuoso Jason Bentley, dj e produttore che ha unito le voci più autorevoli del panorama elettronico, la musica di “Animatrix” affianca il talento di Don Davis, già autore delle colonne sonore della saga cinematografica. Le sue melodie tecnologiche, i fraseggi classici e le sonorità arcane sono perfettamente in sintonia con il tema centrale di Matrix, ovvero la dualità tra uomo e macchina, una tensione che emerge con forza in ogni traccia.
Un esempio lampante di come la musica diventa veicolo emotivo nella narrazione è “Conga Fury” dei Juno Reactor, brano energico e adrenalico che accompagna la drammatica corsa contro il tempo nell’episodio “L’ultimo volo dell’Osiris”. Un battito cardiaco accelerato, che sembra pulsare all’unisono con il ritmo concitato dell’hovercraft, sfocia in una desolante quiete, simboleggiando la morte imminente. Ma la colonna sonora non si limita a esprimere l’adrenalina dell’azione; tracce come “Martenot Waves,” “Supermoves” e “Ren 2” esaltano il clima di angoscia e terrore che pervade “Il secondo rinascimento”, dove le guerre e l’olocausto umano sono temi centrali. Ogni nota sembra dipingere l’oscurità di una civiltà che sta per autodistruggersi, intrappolata nella spirale di violenza e disperazione.
Il pezzo “Who Am I?” della Peace Orchestra, che fa da colonna sonora all’episodio “Storia di un ragazzo”, è un altro esempio potente della capacità della musica di riflettere la tematica esistenziale che permea tutta la saga di Matrix. La domanda incessante che si pone il giovane protagonista della pellicola, “Chi sono io?”, risuona nell’aria come un’eco inquietante, mentre la sonorità tecnologica della traccia, che ricorda gli Art of Noise, aggiunge una dimensione di alienazione alla riflessione sul sé.
Nell’episodio “Aldilà”, la traccia “Hands Around My Throat” di Death in Vegas descrive perfettamente l’affanno e il terrore della giovane protagonista intrappolata in una casa stregata, un “bug” di Matrix. Il brano parte in modo nostalgico, con il suono di un grammofono che prelude a un crescendo di sonorità più ampie e moderne, culminando in un’energia irrefrenabile di chitarre distorte. Il contrasto tra il suono retrò e l’intensità finale della musica crea un’esperienza sonora che arricchisce la tensione narrativa dell’episodio.
La fusione di generi diversi è una delle caratteristiche principali della colonna sonora di “Animatrix”, e il brano “Under The Gun” dei Supreme Beings of Leisure ne è un altro esempio. Con il suo mix di hip-hop, funky e sperimentazione elettronica, la traccia fornisce il sottofondo perfetto per l’episodio “Storia di un detective”, dove la voce sintetizzata e i bassi elettrici si amalgamano con la chitarra acustica e gli ottoni, creando un sound nostalgico e innovativo al contempo.
In aggiunta alle tracce originali della colonna sonora, “Animatrix” include anche estratti dalle colonne sonore dei film principali della saga, con brani iconici come “Red Pill, Blue Pill” e “The Real”, tratti da “Matrix” e “Matrix Reloaded”. Questi brani, densi di dialoghi tra i protagonisti e suoni elettronici che diventano quasi un tutt’uno con i temi trattati nel film, rinforzano la continuità tra le pellicole cinematografiche, la raccolta animata e la sua musica.
In definitiva, la colonna sonora di “Animatrix” è una composizione assolutamente imperdibile, che non solo accompagna, ma amplifica ogni momento della raccolta. Perfetta anche per chi non ha visto i cortometraggi, essa rappresenta un viaggio musicale che risuona forte nel cuore degli appassionati di musica elettronica, di Matrix e di chiunque sia alla ricerca di sonorità innovative e audaci. La sua bellezza risiede nella capacità di fondere tecnologie sonore, emozioni umane e un’immersione profonda nell’universo di Matrix, confermando che la musica è uno degli elementi imprescindibili di questa saga unica.
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