Amari – Grand Master Mogol

“Se vi siete stufati di bere Pernod in locali dalla luce soffusa, se volete ritrovare il gusto di succhiare il Dentifricio alla fragola come quando eravate all’asilo, se non avete fatto i Boyscout perché eravate allergici agli scoiattoli, se odiate Topolino e adorate Paperoga e se Freddie Mercury nonostante tutto è ancora appeso sulla parete sopra il vostro letto, beh allora siete pronti per Grand Master Mogol o per un nuovo Grande miracolo italiano.”

 

Così, senza falsa modestia, gli Amari presentano il loro nuovo album “Grand Master Mogol” (-Riotmaker-), con il quale svestono i panni dell’hip-hop per sfilare in abiti decisamente pop (ma “pop sbagliato”), senza però farsi mancare il gusto di esplorare a piacimento tra canzone cantautoriale, elettronica, punk, garage rock, rap e hip hop. Il tutto in italiano, con testi che hanno tutta le freschezza delle migliori produzioni del grand master (mogol, ovviamente, senza nulla togliere a quanta strada ancora si può fare nella giusta direzione) serviti su un vassoio di melodie semplicemente indimenticabili. U n misto tra N.e.r.d., Battisti, Dizzie Rascal, Phoenix e The Faint.

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