Nella cultura nerd internazionale, c’è un nome che continua a far tremare le pareti della memoria collettiva: Alien War. Non si tratta solo di un’attrazione, ma di una vera e propria leggenda urbana per tutti coloro che hanno sognato di trovarsi faccia a faccia con uno Xenomorfo in carne e bava. Ora, in occasione dell’Alien Day 2025, i riflettori si accendono di nuovo su quella che è stata definita “la più audace esperienza di realtà totale per fan” nella storia della saga ALIEN. E a riportarla in vita è Perfect Organism: The ALIEN Saga Podcast, che ha appena svelato la locandina ufficiale del documentario “Alien War”, destinato a diventare il must-see dell’anno per ogni cultore dell’horror sci-fi.
Un documentario che scava nel mito
Con un annuncio esclusivo e una grafica che già grida “cult”, il team di Perfect Organism ha gettato benzina sul fuoco della nostalgia geek, offrendo un primo sguardo a un progetto che promette di raccontare – in modo definitivo – l’epopea di Alien War, l’attrazione horror interattiva che, a partire dal 1992, portò l’incubo di Ridley Scott fuori dallo schermo e dritto nelle viscere dei centri espositivi britannici.
Il documentario, realizzato con il contributo diretto dei creativi originali John Gorman e Gary Gillies, non si limita a una cronistoria lineare. Si tratta di una vera indagine sull’impatto culturale di un’esperienza pionieristica che, prima ancora che la parola “immersivo” diventasse di moda, già travalicava i confini tra realtà e finzione, incanalando l’estetica claustrofobica e l’ansia viscerale di ALIENS in un labirinto urbano di buio, urla e colpi di scena.
Dalle origini a Glasgow alla mitologia nerd
Tutto iniziò nell’aprile del 1992 a Glasgow, tra le mura umide degli Arches, dove il pubblico veniva guidato da marines coloniali attraverso un percorso pieno di tensione, nel quale l’ombra minacciosa degli Xenomorfi poteva manifestarsi da un momento all’altro. Il successo fu tale che l’attrazione divenne un evento itinerante, facendo tappa in centri espositivi come il Bournemouth International Centre e l’Aberdeen Exhibition and Conference Centre, fino ad approdare, il 15 ottobre 1993, al mitico Trocadero Centre di Londra, dove assunse lo status di fenomeno pop.
Eppure, nonostante l’enorme affluenza, l’attrazione londinese chiuse i battenti nell’agosto del 1996 a causa di un’inondazione. Ma come ogni mito che si rispetti, Alien War non morì: tornò tra il 1999 e il 2000 in una versione riveduta al Scottish Exhibition and Conference Centre, e ancora una volta nel 2008, con una riedizione ribattezzata Alien Wars, nuovamente a Glasgow e poi a Liverpool, sebbene ormai scollegata ufficialmente dalla saga Fox.
Tecnologia, adrenalina e Xenomorfi
Il documentario metterà in luce anche gli aspetti tecnici e pionieristici dell’attrazione. I primi marines armati con pistole a salve furono sostituiti nel 1993 da un innovativo sistema elettronico chiamato Soundfire, sviluppato appositamente per Alien War London. Le mitiche armi M41A Pulse Rifle venivano dotate di trasmettitori a infrarossi e piccole luci stroboscopiche, simulando i colpi da fuoco in tempo reale, con un sistema centralizzato che faceva detonare gli effetti sonori attraverso altoparlanti posizionati strategicamente nello scenario. Sebbene inizialmente afflitto da qualche problema tecnico, il Soundfire rappresentava un salto in avanti per il concetto di “esperienza interattiva”.
A rendere il tutto ancora più incredibile, ci fu persino un momento – rimasto nell’immaginario collettivo dei fan più duri e puri – in cui un attore travestito da Predator fece la sua apparizione nello show, anticipando di fatto il crossover cinematografico che sarebbe arrivato anni dopo.
Alien War e l’eredità culturale
Il documentario esplorerà anche il destino di alcuni elementi scenici e reperti dell’attrazione, molti dei quali sono stati salvati e acquisiti da IDEAS, la società di design con sede a Edimburgo, con l’obiettivo di inserirli nel progetto UFO Land – Sci-Fi Museum, parte dello Zenith Project in collaborazione con il consiglio comunale di Scarborough.
Per i fan di lunga data e per le nuove generazioni che vogliono scoprire il fascino brutale e immersivo della saga ALIEN, “Alien War” non è solo un documentario, ma un portale temporale. Un viaggio nella psiche di chi ha voluto rendere reale un incubo spaziale, e nel cuore pulsante di una comunità che da oltre quarant’anni non smette di amare il terrore cosmico degli Xenomorfi.
Un tributo degno del titolo di “Perfect Organism”
L’interesse che Perfect Organism: The ALIEN Saga Podcast ha dedicato al progetto non è casuale: parliamo del podcast più autorevole del fandom ALIEN, che ha saputo guadagnarsi la fiducia degli autori originali e offrirà, nel documentario, interviste esclusive, retroscena inediti e contenuti mai visti prima. E se questo è solo l’inizio, come affermano loro stessi, possiamo aspettarci un’esplosione di contenuti nei mesi a venire.
L’Alien Day 2025 si preannuncia dunque come un crocevia fondamentale per il fandom, e Alien War è pronto a reclamare il posto che gli spetta nel pantheon della cultura pop fantascientifica. D’altronde, non si può sopprimere una leggenda. Si può solo farla tornare… più affamata che mai.
Parola di nerd.