Nel vasto e spesso insidioso panorama delle serie TV tratte da manga, poche opere riescono a mantenere il delicato equilibrio tra fedeltà all’originale e innovazione narrativa. “Alice in Borderland” (今際の国のアリス, Imawa no Kuni no Arisu), diretta da Shinsuke Sato e distribuita su Netflix il 10 dicembre 2020, rappresenta uno dei rari esempi in cui l’adattamento live-action riesce non solo a rendere giustizia al materiale di partenza, ma persino a superarlo in alcuni aspetti chiave. Grazie a una miscela sapiente di suspense, azione e dramma, la serie si impone come un prodotto di altissima qualità, capace di tenere incollati allo schermo sia i fan del manga originale di Haro Aso che un pubblico completamente nuovo.
La storia segue Arisu, un giovane disoccupato e appassionato di videogiochi che si ritrova catapultato, insieme ai suoi amici Chōta e Karube, in una Tokyo improvvisamente abbandonata e inquietante. Quella che sembra inizialmente una città deserta si rivela ben presto un’arena spietata, dove i pochi sopravvissuti devono affrontare una serie di giochi mortali, ognuno con difficoltà crescenti e regole ferree. La premessa, già affascinante nel manga, prende vita in maniera straordinaria nella serie TV, grazie a una messa in scena accuratissima e a una regia che sa come costruire la tensione senza mai forzare il ritmo.
Il protagonista, interpretato da Kento Yamazaki, si rivela una scelta perfetta per il ruolo di Arisu. Il suo volto espressivo e la capacità di trasmettere una gamma di emozioni complesse rendono il personaggio immediatamente credibile e coinvolgente. Allo stesso modo, Tao Tsuchiya nel ruolo di Usagi brilla per intensità e determinazione, dando vita a un personaggio femminile forte e sfaccettato, ben lontano dagli stereotipi spesso presenti in produzioni dello stesso genere. La chimica tra i due attori funziona alla perfezione, aggiungendo ulteriore profondità emotiva a una trama già ricca di colpi di scena.
Uno degli aspetti più impressionanti di “Alice in Borderland” è la sua capacità di costruire un’atmosfera claustrofobica e inquietante senza mai risultare ripetitiva. La regia di Sato sfrutta al massimo gli scenari urbani di una Tokyo desolata, creando un contrasto potente tra la familiarità della città e l’alienazione generata dall’assenza di vita. Gli effetti visivi sono curati nei minimi dettagli, e l’uso della CGI, pur presente, non sovrasta mai la narrazione, ma la supporta in modo efficace e credibile.
I giochi mortali, cuore pulsante della serie, sono resi con una tensione palpabile che tiene lo spettatore costantemente sul filo del rasoio. Ogni sfida è diversa dalla precedente, sia per dinamiche che per implicazioni psicologiche, costringendo i personaggi a scelte sempre più difficili e mettendo alla prova la loro umanità. Non si tratta solo di sopravvivenza fisica, ma anche di una battaglia morale che spinge Arisu e i suoi compagni a interrogarsi su cosa significhi davvero vivere e lottare per la propria esistenza.
Dal punto di vista narrativo, “Alice in Borderland” riesce a mantenere un ritmo serrato senza sacrificare la caratterizzazione dei personaggi. I flashback e i momenti di introspezione sono dosati con sapienza, fornendo al pubblico il giusto equilibrio tra azione e approfondimento emotivo. Inoltre, la serie non si limita a replicare il manga, ma introduce variazioni e dettagli aggiuntivi che arricchiscono ulteriormente la storia, senza mai tradire lo spirito originale.
Il riscontro del pubblico non si è fatto attendere: fin dai primi giorni dalla sua uscita, “Alice in Borderland” ha scalato le classifiche di Netflix, posizionandosi tra le serie più viste in oltre 40 paesi. Un successo che ha spinto molti spettatori a scoprire il manga di Haro Aso e ha consolidato l’importanza del live-action nel panorama delle produzioni internazionali di qualità.
In definitiva, “Alice in Borderland” si impone come un must-watch per gli amanti del thriller, della fantascienza e delle storie ad alto tasso di adrenalina. Con un cast eccezionale, una regia ispirata e un’ambientazione straordinaria, questa serie riesce a offrire un’esperienza coinvolgente e memorabile. Che siate appassionati del manga o semplici curiosi in cerca di una storia avvincente, questa è una serie che non potete assolutamente perdere.
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