Quando si pensa ai robot, si immagina spesso una realtà futuristica, fatta di intelligenza artificiale, automazione e innovazione tecnologica. Tuttavia, le origini della robotica risalgono a un’epoca molto più remota, quando un uomo di straordinario ingegno si dedicò alla progettazione e alla costruzione di macchine automatizzate, che oggi possiamo definire dei veri e propri robot.
Si tratta di Badi-az- Zaman al Jazari, uno studioso musulmano, matematico, ingegnere e, soprattutto, un innovatore nato in Jazaria [nell’odierna Turchia] durante la dinastia Artuqide, nel XII secolo. Al-Jazari fu il primo a ideare e realizzare dispositivi meccanici controllati da vari sistemi idraulici, come orologi ad acqua, fontane musicali, automi umanoidi e animali, e persino una banda di musicisti robotica.
Al-Jazari fu anche il primo a scrivere un manuale dettagliato su come costruire queste macchine, . nei suoi scritti, che sonk considerati una delle opere più importanti dell’ingegneria antica, Al-Jazari descrisse con precisione ogni dettaglio delle sue creazioni, fornendo disegni, schemi, misure e istruzioni passo-passo. Grazie a questa chiarezza e completezza, molti artigiani e scienziati successivi furono in grado di riprodurre e migliorare le sue invenzioni, che furono precursori dei robot moderni.
Tra le macchine più sorprendenti di Al-Jazari, vi fu il primo robot umanoide programmabile, che realizzò nel 1206. Si trattava di un servo meccanico che poteva versare dell’acqua o del vino in una coppa, a seconda della posizione di una leva. Il servo era in grado di eseguire diverse azioni, come muovere la testa, le braccia e le gambe, e persino parlare. Questo robot fu una dimostrazione pratica del concetto di automazione, che sarebbe stato sviluppato solo secoli dopo.
Al-Jazari fu un genio medievale che anticipò di molto la moderna robotica, ma la sua opera fu a lungo dimenticata o trascurata dal mondo occidentale. Solo negli ultimi decenni, grazie agli studi di storici e ingegneri, il suo contributo è stato riconosciuto e apprezzato. Oggi, le sue macchine sono esposte in diversi musei e sono fonte di ispirazione per gli appassionati e i professionisti della robotica.