“Akame ga Kill!” è una di quelle serie che colpisce nel segno, lasciando un segno profondo nella mente di chi la guarda. Nato come manga shōnen scritto da Takahiro e disegnato da Tetsuya Tashiro, il progetto è stato adattato in un anime nel 2014 dalla White Fox, uno studio che ha saputo dare il giusto ritmo a una storia tanto cruda quanto affascinante. L’anime, che è andato in onda dal 6 luglio al 14 dicembre dello stesso anno, si distingue per la sua regia curata da Tomoki Kobayashi e per una sceneggiatura che ha avuto la supervisione dello stesso Takahiro. L’accompagnamento musicale, realizzato da Taku Iwasaki, arricchisce ogni episodio, ma è davvero nelle sigle che risiede una parte della magia: la sigla d’apertura “Skyreach” di Sora Amamiya e quella di chiusura “Konna sekai, shiritakunakatta” di Miku Sawai, che poi sono state sostituite da “Liar Mask” di Rika Mayama e “Tsuki akari” di Sora Amamiya a metà stagione. Le sigle sono un piccolo dettaglio, ma fanno parte di quello che rende l’esperienza visiva di “Akame ga Kill!” davvero memorabile.

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