Nato nel Bronx, a New York, nel 1951, Abel Ferrara ha diretto il suo primo Super 8 da ragazzo e ha presto collaborato con gli sceneggiatori Nicholas St. John e John McIntyre. Nei tardi anni ’70 ha iniziato a dirigere i suoi primi film, The Driller Killer (1979) e L’angelo della vendetta (1981). Negli anni ’90 con il neo-noir King of New York (1990) arrivano i grandi successi internazionali. Il cattivo tenente, con Harvey Keitel, viene presentato al Festival di Cannes nel 1992 in Un Certain Regard. L’anno dopo Ferrara torna a Cannes con Ultracorpi – L’invasione continua (adattamento dell’omonimo romanzo di fantascienza di Jack Finney, già portato sullo schermo da Don Siegel nel 1956 e da Philip Kaufman nel 1978). Selezionato alla Berlinale nel 1995, The Addiction, con Christopher Walken, è un horror nichilista in b/n sui temi del vampirismo, mentre Fratelli, con Benicio Del Toro, Christopher Walken e Isabella Rossellini vince due premi alla Mostra di Venezia nel 1996. Nel 1998 realizza il film New Rose Hotel, con Asia Argento, liberamente tratto dall’omonimo racconto dell’autore cyberpunk William Gibson. Mary, con Juliette Binoche, Forest Whitaker e Heather Graham, vince quattro premi a Venezia nel 2005. Nel 2007 gira Go Go Tales, di nuovo con Asia Argento, sorta di seguito di King of New York. Nel 2011 Ferrara ha ottenuto il Pardo d’onore a Locarno. Gli anni 2010 hanno segnato la collaborazione di Ferrara con Willem Dafoe, che ha interpretato il fanta-apocalittico 4:44 L’ultimo giorno sulla Terra (2012), presentato a Venezia, Alive in France (2017), documentario sulla sua carriera di musicista rock, presentato a Cannes alla Quinzaine, Pasolini (2014), pure presentato a Venezia, l’autobiografico Tommaso (2019), storia di un cineasta americano che vive a Roma con la sua famiglia, e il recente Siberia, proiettato all’ultima Berlinale e ispirato al Libro Rosso di C.G.Jung. Il suo ultimo lungometraggio Zeroes and Ones ha vinto il premio per la miglior regia al Festival di Locarno.