A Plague Tale: Requiem, un sequel coinvolgente ma derivativo

A Plague Tale: Requiem è il sequel di A Plague Tale: Innocence, un action-adventure con forte componente stealth sviluppato da Asobo Studio e pubblicato da Focus Entertainment il 18 ottobre 2022.

Narrazione

La narrazione riprende quella del primo capitolo, con i giovani Hugo e Amicia che, dopo essere sfuggiti all’inquisizione, trascorrono sei mesi di vita quasi normale assieme alla loro madre e all’apprendista Lucas. Tuttavia, le crisi del ragazzino e la presenza dei ratti cominciano nuovamente a diventare critiche. Il gruppo si rimette quindi in viaggio per cercare una cura alla malattia di Hugo.

La storia è coinvolgente e ci porta a svelare il mistero legato alla Macula e alla malattia del piccolo Hugo. È una storia legata all’empatia e alle emozioni, che racconta la gestione di una consapevolezza ormai raggiunta dai personaggi, soprattutto dalla protagonista, Amicia.

Gameplay

Il gameplay è fortemente derivativo. È un classico action stealth in terza persona con struttura lineare che pesca a piene mani da titoli come Uncharted e The Last of Us.

Le fasi stealth sono simili a quelle di Uncharted o Assassin’s Creed: l’erba alta ci nasconde completamente, possiamo attirare i nemici lanciando sassi e sono presenti alcune eliminazioni furtive, spesso decisamente rumorose!

Le fasi più action sono altrettanto simili, ma talvolta ci troveremo ad essere fin troppo indifesi nei confronti dei nostri nemici. Per bilanciare questi mismatch, in alcune fasi c’è la possibilità di sfruttare l’intervento diretto dei nostri alleati.

Gli enigmi ambientali, spesso legati alle orde di ratti, sono abbastanza divertenti, anche se talvolta troppo lunghi da concludere.

Degne di nota sono le situazioni che mescolano i ratti ad azioni action/stealth. In queste aree possiamo utilizzare le risorse alchemiche della protagonista per rendere inoffensivi i soldati e farli divorare dai ratti.

Anche se in A Plague Tale: Requiem le aree di gioco sono sensibilmente più ampie rispetto al capitolo precedente, la libertà d’approccio lasciata al giocatore è spesso limitata.

Succede soprattutto all’inizio perché le capacità e le risorse della protagonista sono decisamente limitate. In quella fase, dovremo quindi necessariamente scegliere un approccio stealth e spesso un percorso quasi prestabilito.

Comparto Tecnico

A Plague Tale: Requiem è visivamente uno spettacolo. L’ambiente e i personaggi sono curati davvero nel dettaglio. Tuttavia, una serie di problematiche lo collocano nella fascia dei titoli doppia A.

Se infatti le animazioni dei modelli sono davvero belle, spesso quelle facciali, pur migliorate rispetto al primo capitolo, non sono all’altezza di un titolo così improntato alla narrazione. Inoltre il gioco non è ottimizzato al meglio e questo pesa soprattutto nelle sezioni dove ci sono gigantesche orde di ratti.

Lo consigliamo?

A Plague Tale: Requiem è molto adatto per gli amanti dei giochi fortemente storydriven, i quali possono godersi una grande avventura e personaggi carismatici e ben scritti. Chi sceglierà di giocarlo, pur riconoscendo le forti ispirazioni di gameplay e narrative da titoli come The Last of Us, non si troverà di fronte un semplice clone ma un gioco con una propria forte identità.

È invece meno adatto ai puristi del gameplay hardcore che potrebbero sentirsi un po’ stretti nei limiti che gli sviluppatori hanno voluto imporre al giocatore.

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *