Il festival “A occhi aperti. Disegnare il contemporaneo” ritorna a Bologna dal 13 al 17 novembre 2024, portando con sé una riflessione profonda sulle grandi questioni del nostro tempo. Nato nel 2022 con l’intento di interrogare la realtà contemporanea attraverso il linguaggio del disegno e del fumetto, il festival quest’anno si concentra su un tema che tocca le corde più sensibili della società moderna: la relazione tra corpo e paesaggio. Un tema che coinvolge la nostra interazione con l’ambiente e con le identità, questioni che non solo si intrecciano con la crisi climatica, ma che interrogano anche i paradigmi di genere e la ricerca di un’armonia sempre più difficile da raggiungere tra individuo e mondo.
Quest’edizione esplora, dunque, un tema universale: come i corpi si rapportano ai paesaggi fisici, naturali e simbolici, e come questa relazione sia stata influenzata dal passaggio del tempo e dalle trasformazioni culturali, politiche e sociali. Le opere in programma rivelano una varietà di approcci visivi e narrativi, che spaziano dal fumetto alla grafica, dalla narrazione personale a quella più sociale e politica, passando per il linguaggio della fantasia e della scienza.
Il fulcro della manifestazione è, senza dubbio, la mostra di Dominique Goblet, una delle pioniere del graphic novel europeo, che presenta per la prima volta in Italia la sua personale “Costellazioni” (dal 15 novembre al 15 dicembre, ex chiesa di San Mattia). L’artista belga, attraverso un’intensa esplorazione del corpo femminile, affronta tematiche come la vulnerabilità, la bellezza e la resilienza, intersecando la riflessione sull’identità e sulla rappresentazione. Le sue opere, come Ostende, raccontano di corpi maturi che si fondono con il paesaggio del Mare del Nord, mentre Les forêts sombres offre uno sguardo inedito sulla nudità femminile attraversando le foreste come luoghi fisici e simbolici. Con un linguaggio visivo che alterna luci e ombre, bianco e nero e colori intensi, Goblet esplora la relazione tra il corpo e il potere, il paesaggio e la sessualità, rompendo schemi estetici consolidati e aprendo nuove strade al dibattito sulla rappresentazione corporea.
In un’altra sezione del festival, l’artista Gwénola Carrère propone una visione utopica di un mondo futuro attraverso la sua mostra Extra-Végétalia (dal 14 novembre all’8 dicembre, SOF, Corte Isolani). Qui, un essere umano fuggito dalla Terra in crisi giunge su Végétalia, un giardino dell’Eden popolato da donne che vivono in simbiosi con la natura. Carrère, che mescola fumetto, illustrazione e fantascienza, crea un mondo di sensualità visiva e narrativa, in cui il corpo umano è parte di un’armonia con l’ambiente naturale, un’allegoria di fusione e sopravvivenza in un contesto ecologico.
La collettiva Rosa masticato, che inaugura domani alle 19.30 a Titivil (Bologna), presenta le opere di Elsa Klée, Lucile Ourvouai, Karla Paloma e Martina Sarritzu, quattro artiste protagoniste della scena indipendente europea. In mostra ci sono le zine Hairspray Magazine di Karla Paloma, che esplora temi di memoria e sessualità, e Fanatic Female Frustration, ispirata alla fumettista Aline Kominsky-Crumb, che prosegue la tradizione delle fanzine autobiografiche femministe e LGBTQIA+.
Le artiste parteciperanno anche alla “Conversazione a vignetta” intitolata Girls Club, alle 15.00 al DAS, insieme alla critica Maria Nadotti. Sabato 16 novembre si terranno altre conversazioni e incontri, tra cui una con Joe Kessler alle 10.30 e una lectio magistralis di Ilaria Bussoni alle 12.30.
Inuit Bookshop ospiterà alle 19.00 l’inaugurazione della mostra Naked Lines di Martoz e Gloria Pizzilli, che esplora la relazione tra corpo e paesaggio, con un approccio originale alla rappresentazione anatomica.
La giornata si concluderà alle 20.00 al TPO con la festa Canicola 20 x 10 Maple Death, per celebrare i 20 anni della casa editrice Canicola e i 10 anni dell’etichetta discografica Maple Death.
Jul Maroh, artista queer e transgender, affronta un altro tema centrale della contemporaneità con la sua mostra Resilienza Trans (dal 31 ottobre al 5 novembre, DAS – Dispositivo Arti Sperimentali), dove, partendo dalla sua esperienza personale, esplora la fragilità e la forza dei corpi transgender, utilizzando la figura mitologica di Chirone, il guaritore ferito. Maroh, attraverso ritratti simbolici di icone della comunità queer, cerca di dare dignità a chi vive ai margini, mostrando le cicatrici e le ferite, ma anche il potere di risorgere, unendo la mitologia alla realtà contemporanea.
Infine, In tenera difesa, mostra di Postbellica aka Liza De Nardi (dal 12 al 18 novembre, Ex Casa del Custode, Parco della Montagnola), si concentra sul corpo fragile e vulnerabile, esplorando attraverso il disegno intimo tematiche legate all’abuso, alla disforia e all’amore. Con una leggera ironia, De Nardi affronta temi delicati, immergendosi in un mondo onirico che invita alla riflessione sulla condizione umana.
A concludere questo viaggio nel corpo e nel paesaggio è la mostra Naked Lines (dal 13 novembre al 1° dicembre, Inuit Bookshop), che raccoglie le opere di Martoz e Gloria Pizzilli, i cui disegni esplorano le connessioni fra anatomia e paesaggio in modo sorprendente e innovativo. Il corpo, in questo caso, non è più solo una forma isolata, ma diventa un elemento che interagisce con lo spazio, rompendo le convenzioni tradizionali e proponendo nuove logiche visive.
La mostra Per sparire di Bianca Bagnarelli, in programma dal 14 novembre all’1 dicembre 2024 allo Spazio & di Bologna, esplora il processo creativo dietro le opere dell’autrice, svelando come un’idea si trasformi in illustrazione o racconto a fumetti. L’esposizione, inaugurata il 13 novembre, include animazioni e materiale di repertorio che offrono uno spaccato del dietro le quinte delle storie presenti nel suo nuovo libro Animali domestici, pubblicato da Coconino Press. Bagnarelli, nota per la sua collaborazione con testate internazionali come The New Yorker e The New York Times, ha realizzato anche la sua prima copertina per The New Yorker nel 2024.
In un mondo sempre più complesso e interconnesso, dove la crisi ecologica, sociale e culturale ci interroga quotidianamente, “A occhi aperti” si conferma come un festival capace di fare del fumetto e dell’illustrazione strumenti potenti di riflessione e cambiamento. Il programma di quest’edizione, che esplora la relazione tra corpo e paesaggio attraverso le opere di artisti di fama internazionale e emergenti, offre un’occasione unica di confronto e di dibattito, un invito a riflettere sul presente, sulle sue sfide e sulle possibilità di trasformazione.
Aggiungi commento