“La Storia Infinita” è molto più di un semplice romanzo fantasy; è un’opera ricca di simbolismi, metafore e profonde riflessioni sull’animo umano. La storia ruota attorno a Bastiano Baldassarre Bucci, un ragazzino di dodici anni, goffo e solitario, che trova conforto nei libri dopo la morte della madre. Durante un giorno di pioggia, inseguito dai compagni di scuola, Bastiano si rifugia in una vecchia libreria dove scopre un volume intitolato “La Storia Infinita”. Attratto irresistibilmente da questo libro, Bastiano lo sottrae al libraio e si immerge nella sua lettura, scoprendo presto che non è solo un semplice spettatore delle avventure narrate, ma un protagonista chiamato a salvare il mondo incantato di Fantàsia.
Questo romanzo, che ha affascinato e continua ad affascinare generazioni di lettori, è un moderno romanzo di formazione, un percorso nell’immaginario e un viaggio nell’arte e nella mitologia. Bastiano rappresenta l’archetipo del bambino che si rifugia nella fantasia per sfuggire a una realtà difficile e dolorosa. Il mondo di Fantàsia, con le sue creature mitiche e le sue città sospese, diventa il palcoscenico in cui Bastiano scopre il potere dell’immaginazione, ma anche la responsabilità che ne deriva. Ogni azione che compie in questo mondo fantastico ha ripercussioni reali, un concetto che Ende utilizza per sottolineare come la lettura e la creatività possano influenzare la nostra vita reale.
Uno dei temi principali de “La Storia Infinita” è proprio l’importanza della lettura e dell’immaginazione.
Nel romanzo, il mondo della fantasia non è semplicemente un rifugio dalla realtà, ma un luogo vivo e vibrante, in cui le idee e le azioni prendono forma e significato. Attraverso la sua avventura, Bastiano apprende che il potere di creare e di distruggere è nelle sue mani, un potente messaggio che suggerisce come l’immaginazione possa plasmare il presente e il futuro.
Il romanzo affronta anche temi universali come l’amicizia, la lealtà e la responsabilità. La relazione tra Atreju, il giovane guerriero che rappresenta il coraggio e la determinazione, e Falkor, il drago della fortuna, è un esempio emblematico di amicizia e fiducia reciproca. Questi personaggi non sono semplicemente figure mitologiche, ma incarnano valori e virtù che risuonano profondamente nell’esperienza umana.
Nonostante il successo letterario, la trasposizione cinematografica de “La Storia Infinita” si rivelò un’esperienza amara per Michael Ende. Nel 1982, lo scrittore firmò il contratto per l’adattamento del suo romanzo al grande schermo. Tuttavia, Ende scoprì solo in seguito le numerose modifiche che il regista Wolfgang Petersen e la produzione avevano intenzione di apportare alla sua storia. Quando Ende cercò di opporsi, era ormai troppo tardi. Il film, che uscì nei cinema nel 1984 con la celebre colonna sonora di Giorgio Moroder, divergeva significativamente dalla visione originaria dell’autore. Ende intentò una causa per far rimuovere il suo nome dai titoli di testa, ma nel 1985 perse la battaglia legale.
“La Storia Infinita” rimane comunque un’opera iconica, capace di attraversare le generazioni e di parlare ai lettori di ogni età. La sua forza risiede nella capacità di mescolare sapientemente avventura, mito e introspezione psicologica, offrendo un’esperienza di lettura che va ben oltre il semplice intrattenimento. Il libro di Michael Ende continua a essere una fonte di ispirazione per chiunque creda nel potere della fantasia e nell’importanza della lettura come mezzo per esplorare e comprendere meglio il mondo che ci circonda.
In un’epoca in cui la realtà spesso ci opprime e ci lascia poco spazio per sognare, “La Storia Infinita” ci ricorda che non è mai troppo tardi per riscoprire la magia della lettura e dell’immaginazione, per intraprendere un viaggio alla scoperta di noi stessi e dei nostri sogni più profondi. Questo romanzo, a 45 anni dalla sua pubblicazione, continua a essere un invito appassionato a non smettere mai di sognare e a credere nel potere trasformativo della fantasia.
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