Già dallo scorso 6 Maggio, “Disneyland Paris Report” aveva condiviso la storica – e discutibile – decisione di Disney chiudere tutti i Disney Store in Francia, ad esclusione di quello situato a Disneyland Paris e quello sugli Champ Elysèes: dei 24 Disney store francesi presenti nel 2000, nel 2022 ne rimarranno aperti solo due in Francia. In contemporanea, negli States sarebbero 60 i Disney Store che stanno chiudendo quest’anno.
In queste ultime ore, è scattata la chiusura anche per gli store Italiani. dopo che la comunicazione della Direzione ai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. La notizia è pessima, soprattutto in questo periodo storico: più di 230 dipendenti occupati nei circa 15 punti vendita, si legge in una nota dei sindacati:
«Sono ora con il fiato sospeso per la terribile e inaspettata notizia, peraltro arrivata a cose fatte, con la messa in liquidazione della società avvenuta il 19 maggio scorso… Dopo l’emergenza sanitaria e le tante restrizioni, i periodi di cassa integrazione alternati a periodi di lavoro non certo brillanti, dopo l’anno più difficile», sottolinea il comunicato, «ora più di 230 famiglie dovranno affrontare un’ulteriore fase difficile e piena di incertezza. Una decisione grave, di un marchio importante, punto di riferimento in molti centri storici per adulti e bambini, che ha comunicato la decisione senza dare nessuna prospettiva o avanzare proposte per la tutela occupazionale».
Ovviamente la reazione dei sindacati e dei lavoratori è stata immediata ed è stata convocata un’assemblea unitaria per il prossimo 25 maggio: un primo urgente confronto sulle iniziative di lotta da mettere in campo.
Le chiusure dei Disney Store in tutto il mondo riguarderebbero un progetto a livello mondiale: anche nel nostro paese alcuni store hanno già chiuso, come quello di Bari pochi mesi fa. Vuoi per la crisi economica dovuta alla pandemia, vuoi per fattori strategici queste chiusure dei negozi fisici dovrebbero coincidere con lo sviluppo della piattaforma shop online.
Che dire, acquistare “fisicamente” presso al Disney Store è un’esperienza che superare nettamente il valore dell’oggetto comprato: entrare in questi shop tematici, da sempre, è regalarsi un momento catartico simile al concetto di “varcare le porte” di Disneyland che, per molti, rimane, appunto solo un sogno. Sentire quelle musiche, addentrarsi in quelle tematizzazioni, immergersi si in prodotti commerciali ma esposti come veri e propri tesori da ambire sono tutti ingredienti di un percorso magico di acquisto che, nell’online si perderebbe totalmente… senza pensare alle migliaia di lavoratori, stimati addetti dei sogni che si ritroveranno senza lavoro in un periodo così nefasto.
Una scelta, quella di Disney, sicuramente ponderata strategicamente ma che, tatticamente ha una pecca enorme: escluderà milioni di persone in tutto il mondo dalla “magia” dei suoi prodotti relegandoli, appunto, solo a semplice merce.
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