Sempre dall’Oriente e sempre dalla Corea arrivano tantissime nuove proposte che seguono il solco già tracciato da Sword Art Online (SAO) e Survival Story of a Sword King in a Fantasy World, ovvero quello di intrappolare una o più persone in un mondo costruito sulle regole di un videogioco o di un gioco di ruolo. Una bellissima avventura, se non fosse che non hai vite infinite e non puoi liberamente entrare o uscire dal gioco a piacimento; in pratica il primo errore è anche l’ultimo che ti è concesso.
In Dungeon Reset, le cose sono ancora più complicate: la gente viene fisicamente teletrasportata in un nuovo mondo chiamato “Dungeon” che è predisposto per uccidere i partecipanti che non sono meritevoli; lo spiega benissimo la guida del primo livello che è un coniglio bianco vestito in frac e cilindro. Tu crederesti mai alle parole di un coniglio parlante? Probabilmente no, ma sbaglieresti alla grande! Qualsiasi riferimento cinematografico ai conigli parlanti è sempre un avvertimento o una minaccia da non prendere alla leggera: ti ricordi di Alice che ha seguito il Bianconiglio? Alla fine ha dovuto vedersela con il Ciciarampa; in Matrix succede la stessa cosa a Neo che segue il suo coniglio bianco nella tana delle meraviglie e scopre una follia di mondo; e come dimenticare Donnie Darko e il suo terrorizzante coniglio Frank? Fidatevi sempre delle parole di un coniglio parlante per non rischiare grosso! Di fatti, a riprova di quello che ho appena detto, la guida del primo livello di Dungeon Reset ammazza subito il primo giocatore che protesta, tanto per far capire chi comanda.
Giungiamo ora a narrare del nostro protagonista Da-Un, un ragazzo coreano che si è ritrovato nel gioco da semplice concorrente. Tutti i suoi compagni hanno ricevuto in dono un’abilità utile per poter affrontare gli avversari o per evitare le trappole, mentre lui ha ricevuto solo la capacità di purificare i materiali da veleni o malattie. Non essendo un atleta e non potendosi affidare all’abilità ricevuta per evitare i pericoli, diviene ben presto un peso per quasi tutto il gruppo. Giunti quasi alla fine del livello, in un momento estremamente concitato, Da-Un viene abbandonato dai suoi compagni in fono ad una buca, trafitto da spuntoni acuminati e con i punti salute che scendono lentamente, pare evidente che la sua sorte sia ormai segnata. Ringraziando il cielo il gruppo finisce il livello e riceve la ricompensa.
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Sopravvivere in un mondo creato per uccidere è una sfida impegnativa, farlo senza neanche un’abilità combattiva deve essere estremamente complicato e frustrante: per poter avere successo devi spremerti le meningi proprio come fa Da-Un ed essere estremamente determinato nel sopravvivere. Questo lavoro è alla fine una rilettura in chiave ingegnosa di uno schema piuttosto collaudato. L’Ant Studio, produttore di questo manga coreano, hanno aggiunto tanto ingegno ma anche una vena comico-demenziale che aiuta quest’opera ad essere più frizzante; l’azione non manca, ma ci sono comunque molti momenti divertenti in cui è simpatico seguire il protagonista nella realizzazione delle sue idee. Trovare un equilibrio tra azione e momenti più leggeri poteva essere complicato ma gli autori sono riusciti a cavarsela piuttosto bene.
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Scritto da MarcoF
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