Esce per Gremese, in Italia, l’ultimo lavoro di Benjamin Hoffman, L’isola della Sentinella: un mélange di noir, suspence, mistero, alla scoperta di un luogo inesplorato del pianeta, l’isola della Sentinella, situata a mille chilometri dalla costa dell’India, dove, sul finire del secolo, vive ancora l’ultimo popolo rimasto fuori dal mondo moderno, i Sentinellesi.
Nessuno sa da dove provengano, che lingua parlino o quali siano le loro credenze: l’unica cosa certa è che da secoli respingono gli stranieri che si avventurano sulle loro coste, siano essi viaggiatori veneziani, coloni inglesi, naufraghi cinesi, bracconieri malesi, monarchi europei o missionari statunitensi.
L’autore narra racconta la storia di questa comunità remota e al contempo quella di Krish e Markus, due amici con interessi diametralmente opposti, ma tormentati dalla stessa ossessione, quella per l’isola “proibita”. Il primo è un antropologo di origine indiana sposato con una donna americana; l’altro è un editore newyorkese non sposato, erede di un’enorme fortuna accumulata nel mercato dell’arte.
Trasportato dal respiro dell’avventura, L’isola della Sentinella è una storia sull’amicizia e il trascorrere del tempo, sui rapporti di classe nell’America contemporanea e sulla distruzione di una coppia, con un occhio rivolto alla necessità di fuga da una globalizzazione sempre più opprimente e al mistero dell’unico popolo che continua ad essere totalmente tagliato fuori dalla civiltà moderna.
Benjamin Hoffmann (1985) ha studiato letteratura e filosofia in Francia, conseguendo poi un dottorato di ricerca alla Yale University. Docente presso l’Ohio State University, ha al suo attivo romanzi e saggi pubblicati in Francia e negli Stati Uniti, tra i quali American Pandemonium (2016), L’Amérique posthume (2019) e Les Paradoxes de la posterité (2019).L’isola della Sentinella è il suo primo libro tradotto in Italiano.
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