Articolo molto interessante sull’eredità lasciata da Lost, che da poco ha chiuso i battenti, con un finale non proprio apprezzatissimo. La legacy di Lost mantiene in vita il percorso creativo nato dall’isola… Scopriamo come e perché. Nel cliccatissimo video d’addio in cui i membri del cast raccontano cosa ha significato per loro vivere l’esperienza di Lost, Daniel Dae Kim afferma che “non si può parlare di serie tv nel 21° secolo senza citare Lost”.
Ha ragione: la serie sull’isola dei misteri ha cambiato la storia della tv, ha contribuito in modo fondamentale alla vivacità produttiva nel settore televisivo (tutti hanno cercato di dar vita a serie che potessero avere altrettanto successo) e ha catalizzato di nuovo l’attenzione di pubblico e critica sul genere seriale. Dei meriti di Lost avremo ampiamente modo di discutere. Quello che vorrei fare oggi è parlarvi di un articolo di TV Guide intitolato The Legacy of Lost in cui vengono citate le serie e i film che hanno in qualche modo tratto ispirazione – un protagonista, una cifra stilistica o una caratteristica narrativa – dalla serie.
Si tratta di prodotti nati dopo il debutto di Lost, che a differenza di molti altri (Lost viene citata un po’ ovunque: ricordo dialoghi a riguardo in Brothers & Sisters, Will & Grace, Heroes, The Office…) non si limitano ad una citazione. Si tratta infatti di prodotti legati a Lost perché J.J. Abrams ci ha messo lo zampino, o perché hanno cercato di ricostruire i meccanismi narrativi della sua serie più famosa, o perché un ex membro del cast di Lost ne fa parte. Scopriamole seguendo la classifica di TV Guide: si comincia con The Nine, la serie incentrata su una rapina in banca durante la quale nove persone vengono tenute in ostaggio. Attraverso una serie di flashback, distribuiti lungo i 13 episodi della prima ed unica stagione, vengono mostrati i punti di contatto fra i nove ostaggi, le cui vite sono in qualche modo legate…
La seconda serie selezionata è Jericho, storia di una cittadina che sopravvive ad un massiccio attacco nucleare. Serie post-apocalittica e corale, Jericho ha ottenuto una seconda stagione dopo la prematura cancellazione che ha spinto i fans, intenti a discutere di ogni episodio e delle teorie dietro l’attacco nucleare, a mobilitarsi per ottenere un (breve) seguito che è poi arrivato. Nella classifica non poteva mancare Cloverfield, il film prodotto da J.J. Abrams che racconta della distruzione di New York da parte di un misterioso mostro alieno… Anche Fringe ha un debito con Lost grazie alla firma di Abrams e all’impronta misteriosa (che ricorda più X-Files, a dire il vero).
In quinta posizione c’è un altro film targato J.J. Abrams, l’ultimo fortunato capitolo di Star Trek, mentre il sesto posto della classifica vede – naturalmente – l’ingresso di FlashForward: la serie che è stata lanciata da ABC come “l’erede di Lost” seguendo una strategia sbagliata, secondo me, che ha portato la serie ad ottenere un successo di gran lunga inferiore a quello che avrebbe potuto avere, come ho spiegato qui; FlashForward presenta molti punti di contatto con Lost (tematiche, scelte narrative e stilistiche, perfino parte del cast…) ma si attesta su un altro livello. La serie, che ABC ha purtroppo deciso di cancellare, appartiene ad un genere televisivo completamente diverso da quello di Lost, ed è su questo che avrebbero dovuto scommettere: punti di contatto in una storia, e un genere, completamente diversi.
Ad ogni modo, la selezione di TV Guide si chiude con: V, che si gioca tutto sui sottili confini fra Bene e Male (difficile distinguere i buoni dai cattivi, proprio come in Lost) e sulla presenza di Elizabeth Mitchell (Juliet in Lost); The Vampire Diaries, che vede l’ex Boone di Lost Ian Somerhalder nei panni di Damon Salvatore, un vampiro d.o.c. costruito sul contrasto fra umanità e malvagità; Hawaii Squadra Cinque Zero, remake di un fortunato poliziesco che è girato alle Hawaii e vede la partecipazione di Daniel Dae Kim (Jin); e infine Undercovers, la nuova spy-series lanciata da Abrams ed incentrata su una coppia di agenti operativi interpretati da Boris Kodjoe (Boston Public, Soul Food) e Gugu Mbatha-Raw (Spooks, Doctor Who).
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