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Il manga di Orange Road (È quasi magia Johnny) compie 40 anni

Nel 2024, celebriamo i 40 anni di Orange Road, meglio conosciuto in Italia con il titolo È quasi magia Johnny. Questo manga, creato da Izumi Matsumoto, ha segnato un’epoca, non solo per i suoi appassionati lettori, ma anche per l’intero panorama dell’animazione e del fumetto giapponese. Pubblicato per la prima volta nel marzo 1984 sul mensile Shōnen Jump della Shūeisha e terminato nel 1987, Orange Road si distingue per la sua unicità, posizionandosi a metà strada tra il genere shōnen e lo shōjo, un mix che lo rende accessibile e affascinante per un vasto pubblico.

La trama segue le avventure di Kyōsuke Kasuga, un ragazzo quindicenne dotato di poteri paranormali. La sua vita si complica quando incontra Madoka Ayukawa, una ragazza misteriosa che lo affascina immediatamente, e Hikaru Hiyama, che si innamora di lui. Qui si innesta il cuore della storia: l’amore non corrisposto e le incomprensioni tra i personaggi, spesso risolte grazie all’uso dei poteri di Kyōsuke o a stratagemmi come il viaggio nel tempo. Questo conflitto emotivo, unito a situazioni comiche e fantasiose, cattura il lettore e lo invita a immergersi in un mondo dove la magia e la quotidianità si intrecciano in modo affascinante.

Il manga ha dato vita a una serie anime che è andata in onda tra il 1987 e il 1988 su Nippon Television. In Italia, l’anime ha debuttato nel 1989 con il titolo È quasi magia Johnny, sebbene con censure e riadattamenti che hanno suscitato molte polemiche tra i fan. Solo successivamente, tra il 1996 e il 1997, è stata distribuita una versione non censurata in VHS, permettendo ai veri appassionati di apprezzare l’opera nella sua forma originale. Non dimentichiamo anche i due film, gli otto OAV e le tre light novel intitolate Shin Kimagure Orange Road, che hanno ampliato l’universo narrativo creato da Matsumoto, rivelando un successo tale da alimentare un merchandising ricco e variegato.

Orange Road non è solo un manga; è un simbolo di una generazione. Quando le edicole italiane iniziavano a riempirsi di manga giapponesi, i giovani si ritrovavano a fare la fila per acquistare l’ultimo numero, mentre le prime console a 16 bit cominciavano a popolare le case. L’opera di Matsumoto ha segnato il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, creando un legame profondo tra i lettori e i protagonisti. Per molti, tornare a leggere le avventure di Kyōsuke e delle sue amiche è un viaggio nostalgico che riporta a quei pomeriggi trascorsi a sfogliare pagine piene di colori e sogni.

Il manga di Matsumoto è spesso accostato al lavoro di Rumiko Takahashi, una delle autrici più influenti del panorama manga, che ha contribuito a definire l’estetica e i temi della commedia romantica. In effetti, Orange Road si distingue per il suo umorismo frizzante, le situazioni paradossali e una leggerezza narrativa che conquista il lettore. La presenza di elementi paranormali non solo arricchisce la trama, ma la rende anche un’opera che trascende il tempo e lo spazio, permettendo al lettore di immergersi completamente nel mondo di Kyōsuke e Madoka.

Un aneddoto affascinante è l’omaggio a Lamù nelle prime pagine del manga, dove Kyōsuke scorge un disco volante che si rivela essere, in realtà, il cappello di Madoka spinto via dal vento. Questa citazione non solo evidenzia il tono giocoso dell’opera, ma anche il modo in cui Matsumoto ha saputo mescolare i generi, creando un prodotto che affascina e diverte.

Oggi, ci troviamo di fronte a una trasformazione del panorama manga, con il genere shōnen che sembra aver intrapreso una direzione più seria e introspettiva. Le storie tendono a riflettere una società complessa e spesso cupa, mettendo in secondo piano la spontaneità e la leggerezza che caratterizzavano opere come Orange Road. In un contesto in cui predominano le narrazioni mature e psicologiche, la freschezza e l’innocenza delle avventure di Kyōsuke e Madoka sembrano quasi un ricordo lontano.

In questo anniversario, Orange Road merita di essere celebrato non solo come un’opera di intrattenimento, ma anche come un tesoro culturale che ha accompagnato e influenzato intere generazioni. La sua capacità di mescolare il fantastico con la vita quotidiana continua a ispirare nuovi lettori, mantenendo viva la fiamma della nostalgia e dell’amore per il manga. Così, tra un ricordo e l’altro, possiamo continuare a sognare, proprio come facevamo da ragazzi, con un sorriso sulle labbra e un cuore colmo di magia.

Maria Merola

Maria Merola

Laureata in Beni Culturali, lavora nel campo del marketing e degli eventi. Ama Star Wars, il cosplay e tutto ciò che riguarda il mondo del fantastico, come rifugio dalla realtà quotidiana. In particolare è l'autrice del blog "La Terra in Mezzo" dedicato ai miti e alle leggende del suo Molise.

Nuovo commento

  • serie divertente, ma la mia puntata preferita era quella intitolata
    TAP GUN
    parodia dei film di Godzilla e delle serie tipo Ultraman