Laura e il treno per Elintur e altri racconti di Antonio Messina, edito da Ass. Culturale Il Foglio, è stato presentato al Festival Book di Pisa, a Partanna TP con il patrocinio del comune, a Montevago AG con patrocinio del comune, a Venezia Gazzera con patrocinio associazione Cult. Cenacolo dei Dodici, ed è stato adottato come libro di lettura da alcune classe di scuola media di S Margherita Belice AG/Progetto Libriamoci
Così lo descrive Gordiano Lupi, Direttore Editoriale delle Edizioni Il Foglio: “Laura e il treno per Elintur è un tentativo riuscito di unire i temi cari al fantasy con la favolistica tradizionale, senza rinunciare a un contenuto morale importante Il lettore non troverà storie fini a se stesse, racconti pensati per stupire a colpi di effetti speciali, ma storie emozionanti, intrise di sognanti voli pindarici verso mondi ignoti e compenetrati da un senso immanente di caducità delle cose Un libro che parla di ragazzini innamorati della vita che non si rassegnano alla perdita delle certezze e che stringono forte tra le loro mani sogni e speranze…”.
Lo spaventapasseri Giogi che stanco di sorvegliare il silenzio, vuole vedere il mare, un treno che corre verso un’ignota destinazione: Elintur; nuvole che da lontano sembrano ballerine, un cavallo a dondolo fatato, il vento e la sua città di carta sospesa nel cielo. Cos’è Elintur? “Una città, un pianeta tra le stelle, una nuova stazione ferroviaria costruita durante la notte”? Laura ha paura, ma è anche sicura di aver visto degli angioletti su un misterioso treno che tutti pensino porti a Pisa… Il nonno, la nipotina e una carrozza ferma in un parco, in attesa di affrontare un lungo viaggio, un alito di vento che sfugge al suo padrone, in cerca di pace e amore. Angelica che attraversa un mondo parallelo e non comprende il motivo, un cagnolino parlante venuto dalle stelle; Olivia, una bambina triste che vuole arrampicarsi sulla scala per raggiungere il firmamento. Rachele, un fantasma educato e un aquilone intelligente, nuvole gonfie di pioggia che sostano perennemente sul villaggio, impedendo al sole di riscaldare la terra e il cuore dei suoi abitanti, disegni che come per magia si animano, costruendo un mondo fantastico. Sofia e le nuvole danzanti, con la sua ambientazione post-apocalittica in cui l’elemento metafisico è in dubbio fino alla fine.
Lo stile di Antonio Messina è ormai ben noto ai lettori di fantasy, creatore di poesie, romani e antologie, lo scrittore siciliano si è dedicato questa volta alle fiabe in un esempio di narrativa classico in cui le protagoniste sono in grado di assaporare la magia che sfugge agli adulti travalicando quella barriera tra reale e irreale per entrare in una realtà parallela. Sono bambine intrepide, coraggiose, non si spaventano di fronte al buio e alla pioggia o a impervi sentieri montani, hanno già percorso quelle vie e loro compito è tornarvi, conoscere, sapere. Le illustrazioni interne, a cura di Giovanna Stassi e Greta Messina aggiungono un ulteriore tocco di tenerezza a un’operazione che ha più un tocco emozionale che editoriale.
Antonio Messina, nato a Partanna (TP), ha pubblicato L’Assurdo Respiro delle Cose Tremule (2003), il fantasy filosofico La Memoria dell’Acqua, nuova edizione (Il Foglio 2010), Le Vele di Astrabat, nuova edizione (Il Foglio 2010), la silloge Dissolvenze (Il Foglio 2008), il fantasy ambientato nel mondo dei videogiochi Ofelia e la Luna di Paglia (Il Foglio 2009), il romanzo di fantascienza Nebular (Il Foglio 2011), la silloge Mitologie Domestiche dell’Anima (Il Foglio 2013), il romanzo di fantascienza Accenni D’autunno (Il Foglio 2014) e il fantasy La Ballata delle sette pietre (Il Foglio 2015).
Alcune sue liriche sono state pubblicate in antologie poetiche. Vive a Padova
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