Invece no, ignoranti se non lo sapete sono usciti i NUOVI OAV (aola dell’ intera redazione, con addirittura gridi di stupore). La Tatsunoko (che continua a sfornare remake su remake, vedi “Kyashan: il mito”ndRyo), in questi episodi, riassume tutta la vecchia serie con, però, alcune modifiche: la più esplicita è il fatto che Teru non è più l’assistente del mitico detective privato Joe Kuruma (e non è neanche lontanamente simile a quella bonazza simil-Marilyn Monroe che era prima, sigh!ndRyo), ma invece è la sua padrona di casa. Takeshi, invece, fa sempre l’ assistente detective; lui in realtà è campione di arti marziali e figlio del capo della polizia di Tokyo (caso strano). Un bel giorno, questo bel tomo riceve il suo casco rosso (sinceramente lo potevano disegnare un po’ meglio) via pacco postale da una sua vecchia amica di scuola, e con quel gingillo lui si picchia tutto il santo giorno con i Plutoniani, che non sono alieni, ma sono una nuova specie umana creata in laboratorio, con il vantaggio non indifferente delle branchie, con le quali respirano sott’acqua.
Gli uomini squalo (o Plutoniani, che dir si voglia) hanno intenzione di buttare giù Neo Tokyo (e quale città sennò!ndRyo) a suon di attentati dinamitardi, per poter costruire il loro impero anfibio. Ovviamente a rompere le uova nel paniere ai pesciazzi è Takeshi/Polymar, che smazzuola tutti regolarmente e fa esplodere le bombe lì dove la gente non si può fare del male. La trama però non si limita a far questo, infatti Takeshi non è l’unico a possedere i poteri di Polymar, ma anche uno dei cattivoni più grossi la possiede, rendendo la vita del nostro amico in calzamaglia rossa più difficile del previsto. Se a tutto questo aggiungiamo che Polymar non è poi così invincibile come nella serie originale e che uno dei fratelli di Takeshi (inventati per l’occasione) è in realtà il capoccia dei cattivoni, direi che ci troviamo di fronte ad una serie non molto originale, ma abbastanza convincente.
Il disegno di questi OAV è a dir poco eccezionale, con colori forti e luminosi che si muovono in ambienti cupi che ricordano non poco le atmosfere del primo Batman. Le scene di combattimento sono velocissime ed ultra definite: insomma graficamente la Tatsunoko è risciuta a superarsi ancora una volta. Vera nota dolente di tutta la produzione è un character design, che definire brutto è un complimento: Takeshi è diventato così tamarro che Goku in confronto sembra una personcina fine, Teru è diventata una bambina rompiballe e il mitico Joe Kuruma è diventato così brutto che il vecchio look da “commissario Zenigata” era 10 e passa volte meglio. Insomma non ci siamo proprio. Consigliamo vivamente queste cassette a chi è piaciuto “Kyashan: il mito” e ai vecchi fan di Hurricane Polymar, perchè anche se la storia futuristica e fantascientifica alla fine è sempre la stessa, il disegno e le musiche ne valgono la visione. Per gli otaku: c’è una citazione di Judo boy (anch’essa vecchia serie Tatsunoko) negli OAV. Sapreste riuscire a trovarla?
Goku & Ryo Saeba
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